«Alfonso Maria Fusco eroe degli umili»

Il prefetto della Congregazione, Amato, ha celebrato la messa per il santo di Angri

di LUIGI NOVI

Ancora un bagno di folla per l’umile sacerdote di paese divenuto il santo della Provvidenza. Una moltitudine di fedeli fin dalle prime ore del giorno, ha invaso la città di Angri per visitare i luoghi di sant’Alfonso Maria Fusco e partecipare, nel pomeriggio, alla concelebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta dal cardinale Angelo Amato. Il Prefetto della Congregazione per le cause dei santi è arrivato ad Angri intorno alle 11.

Appena ha messo piede in Congregazione è stato accolto dagli applausi e dai canti delle suore battistine di tutto il mondo e di tanti fedeli accorsi per il grande evento. Una visita al museo e alla cappella del novello Sant’Alfonso Maria Fusco e uno sguardo attento al chiostro per ammirare la raffigurazione artistica su maioliche sulla vita di don Fusco. L’emozione è stata indescrivibile per suor Lina Pantano, superiora provinciale, per madre Rosaria Di Iorio, madre generale, e per le tante religiose battistine che hanno accompagnato il cardinale sui luoghi del Santo.

«Sono venuto nei luoghi del Santo della Provvidenza – ha detto sua Eminenza Amato – La santità di questo sacerdote è un dono per l’umanità e le sue figlie spirituali oggi portano la parola di Dio nel mondo intero prendendosi cura dei poveri. Tutto questo è opera di Dio».

Dopo la visita guidata, una carezza alle suore anziane della Conegazione di Angri. C’era anche madre Immacolata Vicidomini, ex postulatrice della causa di beatificazione. Poi una chiacchierata con suor Maria Dulcis Miniello, la battistina miracolosamente guarita nel 2009 per intercessione dell’allora Beato Alfonso Maria Fusco e con il giovane miracolato nel 2001, Gershom Chizuma, giunto ad Angri con la madre e la sorellina. Il pranzo alle 13 a Casa Madre, in via Maddalena Caputo, dove gli allievi dell’istituto alberghiero “Giustino Fortunato” hanno preparato un ricco menù anche per le circa trecento battistine provenienti dalle sedici nazioni. Alle 15 in piazza San Giovanni un fiume di fedeli provenienti da tutto l’Agro attendeva già il cardinale per la solenne celebrazione.

Maxischermo in piazza ma anche in collegiata. Così il cardinale Amato durante l’omelia: «Nella vita di Fusco ci furono molte battaglie. La sua preghiera saliva da un cuore umile e non era quella di un fariseo. Una perla preziosa per la sua santità era lo spirito di umiltà. Un sacerdote umile che superò eroicamente tutte le prove che Dio volle mandargli sopportando disagi, umiliazioni, ingratitudine e mostrandosi sempre calmo e sereno».

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