Agropoli, due secoli di storia attraverso le amministrazioni

Il volume parte dal 1812 ripercorrendo le figure dei sindaci che hanno governato Dal più longevo Francesco Di Sergio in carica per 20 anni al baby Nicola Crisci

di ANDREA PASSARO

È stato presentato ieri sera ad Agropoli, nel castello angioino-aragonese, il libro “Agropoli 1812-2016. Due secoli di storia della Città attraverso le amministrazioni comunali”. Il volume, curato dall’assessorato alle politiche per l’identità culturale, è il frutto di un lungo lavoro di ricerca storiografica. Rappresenta un percorso a ritroso nella storia delle amministrazioni locali che si sono susseguite dal 1812 a oggi e si configura come un’interessante testimonianza della storia politica della città. Il libro si articola in otto capitoli, introdotti da brevi cenni relativi alle leggi elettorali del periodo di riferimento. È arricchito, inoltre, da note biografiche dei sindaci e da un’interessante galleria fotografica. In occasione del settantesimo anniversario della proclamazione della Repubblica, il testo si propone di ricordare in modo solenne tutti coloro che nei sette decenni trascorsi hanno posto la propria esperienza al servizio della comunità.

Dei diversi sindaci che si sono succeduti alla guida della città spicca il cavaliere Francesco Di Sergio, che è stato il sindaco più longevo, il quale rimase in carica per più di 20 anni, e scrisse un bel pezzo di storia agropolese. Questi si prodigò, in particolare, per i più poveri. Un amministratore viene ricordato dalla gente per le sue gesta è l’avvocato Guido Maurano che fu sindaco dal 1970 al 1980. Fu lui che avviò le opere di urbanizzazione e i lavori al porto turistico.

La prima pietra dell’ospedale civile risale invece al periodo in cui ad amministrare la città fu Isidoro Pacifico (in carica per alcuni mesi nel 1982). Agropoli ha anche il primato del sindaco più giovane di Italia con Nicola Crisci, eletto a soli 21 anni. E poi nella lunga lista dei sindaci figura anche una donna: Gaetana Troisi (ottobre 1968 – giugno 1970). Lei si trovò ad amministrare la cittadina cilentana quando il veterinario agropolese Liborio Bonifacio inventò il famoso siero, che aveva lo scopo di curare i tumori. Il veterinario, infatti, ebbe la convinzione che le capre non si ammalavano di cancro e per questo ebbe l’intuizione di ideare il siero curativo a base di sterco e urina di capra. Agropoli in quel periodo divenne meta di pellegrinaggio da parte di malati che confidavano di poter guarire grazie all’invenzione del veterinario agropolese. Il libro, dedicato alla memoria di Ferdinando Farro, consigliere comunale per nove anni, scomparso pochi mesi fa, si conclude con due appendici contenenti approfondimenti dei risultati elettorali dal 1956 e una raccolta di foto d’epoca.

Il libro sarà distribuito gratuitamente, quindi inserito sul sito web del Comune per essere consultato liberamente on line.

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