IL LUTTO

Addio alla Wertmüller, la signora del cinema con il cuore a Salerno

Cittadina onoraria a Minori, al "Verdi" portò in scena il "Macbeth"

SALERNO - Aveva Salerno nel cuore, la maestra del cinema Lina Wertmüller, che s’è spenta ieri a Roma all’età di 93 anni. Era anche cittadina onoraria della provincia di Salerno: del Comune di Minori, per la precisione. L’amatissima regista amava la Costiera Amalfitana e l’intera provincia di Salerno. Una carriera lunghissima, quella della Wertmüller che passò anche per la Campania con il cult “Io Speriamo che me la Cavo”. Non solo Napoli (che pure la adottò) nel cuore della Wertmüller, ma anche la Costiera Amalfitana. Nel 2015, infatti, la signora del cinema festeggiò a Minori il suo 87esimo compleanno: coincise con l’attribuzione della cittadinanza onoraria al termine dello spettacolo “Un’allegra fin de siecle”. Lo spettacolo fu un recital in cui si alternarono i racconti delle figure dei grandi dittatori che “martoriarono” il secolo scorso. «Lina Wertmüller, ospite del “Gusta Minori” nel 2002, insieme all’amico Mimmo De Masi, ha dato lustro all’Italia intera - ricorda il sindaco Andrea Reale - e non ha mai nascosto il suo affetto per la Costiera Amalfitana. Grande artista, geniale, versatile e generosa, ha contribuito con le sue opere alla conoscenza del Mezzogiorno e della Costiera nel mondo. Quale segno di ammirazione e riconoscenzaell’agosto 2015 le fu conferita la Cittadinanza onoraria. La cultura italiana è più povera».

La Wertmüller sedette pure al tavolo del primo consiglio di indirizzo della Fondazione Ravello, all’epoca della prima presidenza del sociologo De Masi, suo grande amico, restando in carica dal 2002 al 2006. «Cara Lina, la tua vita è stata un susseguirsi continuo di orme indelebili lasciate al tuo passaggio. Un faro per tutti, una stella, una bussola per orientare il mondo. Ho avuto il privilegio di passare al tuo fianco ore indimenticabili e di abbeverarmi alla tua fonte inesauribile di energia e intelligenza», la ricorda così con un accorato messaggio l’ex sindaco Secondo Amalfitano, già presidente della Fondazione Ravello. Il concetto di felicità nelle diverse culture fu il tema di discussione che la portò a Positano nel 2015 per la XXIII edizione della rassegna Mare, Sole e Cultura. Per lei un ritorno dopo aver preso parte all’evento culturale anche negli anni precedenti. Pure nel 2013, quando a Vietri le conferirono il Premio Albori.

E poi il Macbeth secondo la Wertmüller. Il 21 novembre del 2016 la regista romana portò in scena la prima dell’opera di William Shakespeare proprio al Teatro Verdi di Salerno. Un momento storico per il teatro salernitano. «La Wertmuller ha raccontato l’evoluzione sociale e dei rapporti interpersonali, ha descritto la condizione della donna, messo alla berlina il Potere ed i Potenti, ha aperto squarci di luce su periodo storici bui - scrive il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli che partecipò a quella storica prima -. Amava molto il Sud. A Salerno la ricordiamo per una mirabile regia operistica del Macbeth messa in scena al Teatro Giuseppe Verdi che ebbe modo di apprezzare per organizzazione e professionalità. Renderemo omaggio alla Sua memoria e ne conserveremo con gratitudine il ricordo. Sarà dedicata a Lina Wertmuller la Traviata in programma da mercoledì al Verdi».
La regista premio Oscar alla carriera, ottenuto nel 2020, ha trasmesso tutta la sua passione per il cinema con racconti e aneddoti nei due incontri dei quali è stata protagonista al Giffoni Film Festival nel 1989 e nel 1995. Il suo legame con Salerno e la sua provincia è stato sempre molto forte. Nel 2015 a Contursi terme presentò il suo libro “Tutto a posto e niente in ordine - Vita di una regista di buonumore”. Salerno e la sua provincia non la dimenticheranno: pure la terza giornata del "Coffi - CortOglobo Film Festival Italia" di Angri sarà dedicata alla regista romana. Col cuore salernitano.

Salvatore Serio