LO SPETTACOLO

Acunzo porta il dramma di Borsellino alla Camera

L’attore e deputato battipagliese ha messo in scena al Cenacolo “Minchia Signor Tenente”

di NICOLA SALATI 

Un dramma apparentemente comico, che alla maniera oraziana racconta la Sicilia al tempo delle stragi di Falcone e Borsellino. È questo “Minchia Signor Tenente” di Antonio Grosso che è stato messo in scena nel Salone del Cenacolo di Campo Marzio a Roma. Lo spettacolo voluto dal deputato salernitano Nicola Acunzo ha come obiettivo quello di mettere in collegamento parlamentari e addetti ai lavori, mondo della cultura e Camera dei Deputati. «Ho voluto - ha spiegato l’onorevole Acunzo - promuovere questo spettacolo di grande intensità nel luogo per eccellenza delle istituzioni, proprio per testimoniare il mio impegno a favore della legalità visto che anche quotidianamente sono operativo sul territorio salernitano tanto fragile e propenso a numerose deviazioni».

Un modo durissimo ma efficace di confrontarsi con la mafia, tanto che al termine della pièce è stato particolarmente coinvolgente l’intervento di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo, che ha ricordato il dramma del fratello, ma anche le responsabilità delle istituzioni: «Non dobbiamo dimenticare mai - ha detto Borsellino - il sacrificio di chi è morto lottando contro la mafia, mentre pezzi delle istituzioni li avevano già traditi». Acunzo, a lungo attore di cinema e teatro che ha calcato palcoscenici di mezzo mondo, non è nuovo all’impegno civile visto che lo ha già fatto anni fa con il film “Il silenzio di Lorenzo” sulla scomparsa negli anni Cinquanta del sindaco di Battipaglia Lorenzo Rago che per un tragico destino si è ripetuto con il primo cittadino di Pollica Angelo Vassallo.

Ma la valenza del progetto targato Acunzo è doppia perché se è vero che il tema legalità viene portato all’attenzione delle istituzioni attraverso il teatro «voglio spiega il deputato - pure far capire che gli spettacoli sono un’esperienza profonda e non solo un’attività culturale ma che possono e devono avvicinare le istituzioni alla gente che deve sentirsi orgogliosa di essere rappresentata dalle stesse ». L’idea lanciata e messa in atto dalla Commissione Cultura della Camera si è aperta con questo primo spettacolo ma già in programma ci sono altri appuntamenti perché si vogliono tenere incontri periodici con gli addetti ai lavori del mondo culturale italiano: dal mondo dei musei, al teatro, alla legalità, al giornalismo, ai media, alle accademie, al cinema e alla musica, per legare il mondo quotidiano della creatività a quello dei parlamentari che stilano poi in realtà le leggi. «Il nostro obiettivo - ha concluso Acunzo - è fare in modo che non ci sia più separazione tra chi legifera e chi realmente produce cultura nel nostro paese, culla della civiltà mondiale».