MUSICA

A Unisa il pre-Festival de “Lo Stato Sociale”

La band ha incontrato su “Zoom” 450 studenti dell’ateneo

SALERNO - “Lo Stato Sociale” si appresta a partecipare per la seconda volta al Festival di Sanremo. Dopo il secondo posto ottenuto nel 2018 con “Una vita in vacanza”, e la celebre “vecchia” che ballava con loro sul palco, si presenteranno quest’anno sul palco del Teatro Ariston con “Combat pop”. Ma in attesa di arrivare all’importante appuntamento il gruppo, composto da Alberto “Albi” Cazzola, Francesco “Checco” Draicchio, Lodovico “Lodo” Guenzi, Alberto “Bebo” Guidetti ed Enrico “Carota” Roberto, ha dato vita a un particolare progetto composto da cinque album scritti e curati dai rispettivi cinque artisti bolognesi.

E hanno pensato di presentare questa doppia “uscita” con un evento virtuale, organizzato tramite la nota piattaforma Zoom e riservato a 450 studenti dell’Università di Salerno. L’evento chiamato ironicamente “S.A.D.” - acronimo di Stati A Distanza - simile scherzosamente alla modalità telematica attraverso cui i ragazzi di tutta Italia continuano a seguire, lezioni e attività scolastiche, giocando con il termine “sad” che in inglese significa tristezza. A moderare l’incontro è stato il professore Giovanni Maria Riccio, docente di Diritto d’Autore Comparato al Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Ateneo salernitano. La band ha avuto così modo di rispondere alla maggior parte delle domande ricevute dai tanti fan salernitani collegati, approfondendo ciò che “Lo Stato Sociale” è stato fino ad oggi, tra canzoni e avventure. «Sul nostro cammino abbiamo affrontato numerose difficoltà - hanno detto i membri della band durante l’incontro in streaming - ma ci siamo anche semplificati la vita da soli. Lavorare in un gruppo è diverso che lavorare da soli, bisogna trovare il modo di far funzionare idee individuali per tutti. Poi chiaramente ci sono state anche difficoltà provenienti dall’esterno, e sono state tante».

In merito all’emergenza Covid-19, che a oltre un anno dall’arrivo in Italia del virus non accenna ad arrestarsi, “Lo Stato Sociale” ha affermato: «In un primo momento abbiamo sfruttato il tempo per imparare qualcosa di nuovo, però ciò è durato molto poco e lo sconforto è immediatamente arrivato. Abbiamo sempre scritto le nostre canzoni in prospettiva di un evento dal vivo in cui condividere quello che facciamo con altre persone. Ma la mancanza di prospettiva per un artista è drammatica», la formazione hanno poi aggiunto: «Non potendoci incontrare abbiamo approfondito le nostre tematiche personali dando vita a cinque dischi in solitaria». “Lo Stato Sociale” è stato in prima linea, e tuttora lo è, nella lotta dalla parte degli operatori dello spettacolo, abbandonati dalle istituzioni nel corso dell’emergenza. Intendono quindi approfittare della grande vetrina del Festival per «collettivizzare la lotta portando avanti delle istanze. Se si vuole provare a ricominciare, che non vuol dire fregarsi di ciò che accade nel resto del mondo a causa della pandemia, bisogna farlo insieme».

Andrea Picariello