A Sieti torna il “vampalerio”, un falò prima della veglia per la nascita di Gesù

Si rinnova l’appuntamento nel casale Sieti per il tradizionale falò natalizio, chiamato “vampalerio”. La comunità della piccola frazione di Giffoni Sei Casali, che ha conservato negli anni il suo aspetto tipico di borgo medievale, nel periodo dedicato alla festività del Santo Natale è impegnata in diverse iniziative volte a conservare e valorizzare le tante tradizioni tipicamente popolane legate al culto della nascita di Gesù bambino. La storia di questa tradizione non ha un inizio ben preciso: alle origini pagane dell’usanza, la quale veniva collegata con il solstizio d’inverno per augurarsi un’annata agricola buona e prosperosa, man mano si è andato a sostituire il concetto del fuoco come omaggio a Gesù bambino, per riscaldarlo e per inaugurare il nuovo anno. Infatti, è tradizione a Sieti, durante la preparazione di esso (la mattina della Vigilia), che i bambini vadano in giro per il paese a chiedere “il fascio per il Bambino”, mentre le persone più adulte accatastano la legna in modo circolare intorno ad un palo centrale così da creare un cono con una bocca laterale, dalla quale il parroco, dopo aver impartito la benedizione, dà fuoco alla catasta in presenza dei fedeli prima della Veglia natalizia. Alla fine della Veglia di mezzanotte, il popolo fedele si ritrova tutta insieme intorno al falò per riscaldarsi e per scambiarsi gli auguri, in un clima di festa e di spensieratezza, mentre i tanti giovani del paese restano fino al mattino successivo in piazza a divertirsi e a stare insieme. A seconda della grandezza della catasta di legno, il falò ci metterà uno-due giorni nel consumarsi definitivamente. La rievocazione di questa tradizione ogni anno porta in piazza Convento a Sieti decine di persone, non solo per il falò ma anche per altre iniziative legate al Natale.

Tra queste, troviamo quest’anno la I edizione di “Sieti-Luci del Borgo”, un'iniziativa dedicata alla famiglie.

Gennaro Granozio