L'INCONTRO

A Giffoni la ripartenza del cinema italiano

Appello del Festival per ragazzi a superare la crisi post Covid raccolto da 164 rassegne che si sono confrontate online

GIFFONI VALLE PIANA - Costruire l’Italia del post Covid partendo da Giffoni Valle Piana. Infatti dalla Multimedia Valley il patron di “Giffoni Opportunity”, Claudio Gubitosi, è riuscito a mettere insieme per un primo confronto in streaming 164 festival e rassegne italiane così da avviare una riflessione corale e provare a risollevare il sistema Paese dalle macerie della pandemia.

Da questo primo incontro ha preso il via l’iniziativa che si pone l’obiettivo di costruire un pensiero e una riflessione corale sugli indirizzi di politica culturale che l’Italia dovrà assumere nella fase del post Covid-19, quando, cioè, si tornerà alla normalità. Nei mesi scorsi Claudio Gubitosi ha individuato le rassegne e festival cinematografici italiani, a cui far pervenire in questa fase iniziale il suo appello. Ha, perciò, scritto ai direttori di questi eventi per chiedere la loro disponibilità a un confronto che avesse come presupposto la necessità di collaborare, di cooperare e di trovare una linea comune di intervento, in un tempo straordinario come quello che si sta vivendo a livello mondiale. «Sono entusiasta - ha esordito Gubitosi - di avere davanti ai miei occhi una parte della grande bellezza italiana. Quella di oggi è un’occasione per iniziare un nuovo percorso di conoscenza».

Entusiasmo espresso anche da Nicola Borrelli, direttore generale per il Cinema e l’audiovisivo presso il Mibact che ha preso parte all’incontro: «I Festival - ha commentato - rappresentano senza dubbio una delle attività più dinamiche dell’intero settore cinematografico. Inoltre a giorni pubblicheremo il bando per i festival e le rassegne, atto successivo al riparto 2021 che è stato già approvato. Più voci fanno un coro, più siamo a elaborare idee e più si può venir fuori velocemente da certe criticità che stiamo vivendo per il contesto in cui ci muoviamo».

Il rilievo della funzione svolta dai festival è stato sottolineato con una espressione molto efficace dal sociologo Domenico De Masi: «I festival - ha dichiarato - sono donatori di felicità. Oggi queste realtà stanno vivendo una nuova straordinaria fase dovuta al passaggio dalla società industriale a quella post industriale, con caratteristiche che ben si combinano con il loro ruolo: prevale il lavoro intellettuale, c’è spazio per l’emotività e la creatività, si dà rilievo all’estetica e all’etica, si registra una femminilizzazione della società. Si lavora al miglioramento della qualità della vita. Sono tutti elementi di cui si nutrono i festival, che ormai rappresentano un’università invisibile, determinante per la nostra crescita culturale». Sono anche intervenuti: Roberto Parente docente Dipartimento di Scienze Aziendali - Management & Innovation Systems dell’Università di Salerno; Barbara Maussier dottore di ricerca in Scienze della Comunicazione e docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso l’Università di Roma Tor Vergata; Chiara Valenti Omero presidente dell’associazione Festival Italiani di Cinema.

Piero Vistocco