È santo il prete degli ultimi Fondò scuole e consultori

Angri in festa per don Alfonso Maria Fusco: riconosciuti due suoi miracoli

di SALVATORE D’ANGELO

Un b. ambino africano e una suora originaria della provincia di Campobasso guariti senza una spiegazione scientifica, questi sono i due miracoli che hanno consentito al sacerdote di Angri Alfonso Maria Fusco di essere proclamato beato, il 7 ottobre 2001, e presto canonizzato cioè fatto santo, presumibilmente nel prossimo autunno. Fusco nacque il 23 marzo 1839 nel cortile Vaccaro alle spalle della collegiata di San Giovanni Battista ad Angri, cui dedicherà la sua opera religiosa, e morì il 6 febbraio 1910. Fu ordinato sacerdote il 29 maggio 1863, domenica di Pentecoste. Don Alfonso è stato sempre descritto come un prete attento ai poveri e ai bisogni dei più piccoli, è con questo ideale che il 26 settembre 1878 fondò la Congregazione delle suore di San Giovanni Battista. Il carisma delle religiose è ancora quello originario: vivere al servizio dei piccoli e dei poveri. Le suore battistine sono presenti in sedici paesi: Italia, Polonia, Moldavia, Romania, Stati Uniti, Canada, Brasile, Cile, Messico, India, Filippine, Corea e Madagascar. Tra le opere portate avanti ci sono scuole di ogni ordine e grado, consultori, case per anziani e disabili, lebbrosari, pensionati universitari, opere parrocchiali.

Alla canonizzazione di don Alfonso Maria Fusco si arriva dopo un lungo iter. Nel 1939 la “causa” si aprì nella diocesi di Nocera Inferiore-Sarno,un passo decisivo lo ha dato Paolo VI nel 1976.

Il 3 febbraio 1998 don Alfonso guarì istantaneamente il piccolo Gershom Chizuma. Il bambino, nato in Zambia il 19 maggio 1994, si ammalò il 18 di gennaio del 1998. Gli fu riscontrato un coma di terzo grado, irreversibile, per “malaria celebrale”, la cui prognosi è letale. La sera del 2 febbraio per i medici la fine era imminente. Quel giorno suor Livia Caserio, religiosa battistina, invitò la madre, non cattolica, a pregare Alfonso Maria Fusco, ponendo una sua immaginetta sotto il cuscino del bambino. La preghiera ottenne l’effetto desiderato: la mattina successiva Gershom si risvegliò improvvisamente dal coma chiamando la mamma. La febbre era scomparsa, così come anche la broncopolmonite. Il miracolo fu accertato il primo luglio 2000 e la celebrazione di beatificazione, presieduta da Giovanni Paolo II, avvenne in piazza San Pietro il 7 ottobre 2001.

In questi anni si è continuato a pregare e a chiedere l'intercessione del presbitero angrese. Il miracolo decisivo arrivò nel 2009. Quell’anno suor Mariadulcis Miniello, originaria di Ripalimosani in provincia di Campobasso, ma da anni residente a Roma, dove ha ricoperto il ruolo di economa generale, fu colpita da due aneurismi cerebrali. I medici del “San Camillo” le diedero poche speranze. Dopo una serie di operazioni e la riabilitazione, rimase in carrozzina, gravemente disabile, senza riuscire a riconoscere neanche le persone care. La forte preghiera delle suore e dei suoi familiari riuscì a ottenere il miracolo.

Durante la messa domenicale del 25 ottobre, mentre era in chiesa, improvvisamente reagì, si girò, riconobbe il fratello, e da quel momento ritornò la suor Mariadulcis che tutti conoscevano e amavano. La religiosa, oggi ha 66 anni, ha seguito come “postulatrice” la causa di canonizzazione, passata poi a Paolo Vilotta. Negli ultimi due mesi ci sono stati i passaggi salienti. Il 25 febbraio la consulta medica della Congregazione per le cause dei santi ha dato parere favorevole sulla guarigione “improvvisa, completa, duratura e non spiegabile scientificamente della suora”.

Il 22 marzo il congresso dei teologi ha espresso voto favorevole, ravvisando nella guarigione “un miracolo operato da Dio per intercessione beato”.

Il 19 aprile i padri cardinali e vescovi hanno dato all’unanimità parere favorevole.

Martedì scorso papa Francesco, ricevendo in udienza il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato la promulgazione del decreto che spalanca gli altari al beato Alfonso Maria Fusco. Grande la gioia tra i devoti nell’Agro e nel mondo. Il vescovo della diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice, ha dichiarato: «Con gioia accogliamo il dono del Santo Padre e, in comunione con tutta la Chiesa diocesana e la Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista, ringraziamo il Signore e ci prepariamo a vivere la celebrazione per il nuovo Santo». Suor Lina Pantano, superiora della provincia religiosa di Italia, Madagascar, Polonia e Moldavia, ha aggiunto: «Stiamo vivendo un momento di immensa gioia, avere il fondatore santo tra i santi è una grande gioia per la Chiesa, il mondo e il popolo di Angri. Lui ci ha dato i natali e seguendolo percorriamo la strada per andare in paradiso». Felicissima per la notizia la madre generale, suor Rosaria Di Iorio.

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