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Zona industriale invasa dai rifiuti

Una azienda ricorre al Tar per la riduzione della bolletta

PAGANI. «Qui non ci permettono di investire e crescere come azienda». Parla Salvatore Maresca, imprenditore titolare della Sal.Mar in via martiri di Nassiriya.

Il suo sfogo è quello di un imprenditore, uno dei tre che dopo i sequestri continua a lavorare in zona. «Negli anni abbiamo instaurato rapporti lavorativi con tantissime aziende nazionali, europee e asiatiche - continua Massimo Maresca, figlio del titolare - Il nostro lavoro però subisce continuamente un gravissimo danno a causa delle condizioni di degrado in cui versa l’intera zona industriale e, in particolare, la strada di accesso alla nostra azienda diventata una discarica a cielo aperto».

Fin dall’ingresso da via Mangioni verso via martiri di Nassiriya lo spettacolo è squallido: rifiuti di ogni genere depositati sulla carreggiata entrando fino all’interno di alcuni capannonio. Pneumatici e frigoriferi spuntano qui e là. Televisori, materiali edili di scarto, carcasse di animali domestici e da macello, elettrodomestici, perfino ethernit. «La nostra azienda - continua Maresca - è di circa 4000 mq e paghiamo circa 20.000 euro l’anno di T.I.A».

Ancora: «I rifiuti che produciamo sono in quantità minime e sono materiali di imballaggio. Sono cifre assurde». L’azienda ha presentato un’istanza contro il comune e il Consorzio di bacino SA1 per ricevere il 30% di sconto dalla T.I.A come previsto per legge quando il servizio di raccolta dei rifiuti non viene effettuato in una particolare zona almeno per due volte al mese.

Aldo Padovano

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