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Zio e nipote restano in carcere

Convalidati dal gup gli arresti di Salvatore Olivieri e Aniello D’Auria

PAGANI. Restano in carcere Salvatore Olivieri e Aniello D’Auria, zio e nipote, chiamati a rispondere di detenzione di armi e droga. I due, arrestati martedì scorso, hanno spiegato le loro ragioni provando a chiarire le rispettive responsabilità nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Giovanna Pacifico, che ha convalidato l’arresto effettuato dalla squadra mobile di Salerno e firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per il rischio di reiterazione dei reati contestati e l’alta probabilità di inquinamento probatorio.

In particolare, gli elementi raccolti e le successive risultanze investigative smontano la versione dei fatti. In particolare il gip evidenzia l’incredibile spiegazione resa dal giovane D’Auria, che ha raccontato come i cento grammi di cocaina ritrovati nella sua disponibilità, a casa dei nonni, fossero “per una festa”, dichiarandosi non assuntore, malgrado fossero stati trovati anche oltre 2500 euro in contanti e tutto il materiale utile al taglio e alla preparazione della droga. Oltre alle armi, due pistole, ed agli oltre seicento colpi trovati in un borsone chiuso in un bigliardino all’interno del deposito di materiale ferroso di Olivieri. A fronte della spiegazione del fratello del più noto boss Giuseppe “Saccone” Olivieri, che aveva dato la colpa al nipote, il gip ha definito assai improbabile che l’uomo non sapesse della presenza delle armi, data la sua costante presenza in quel luogo di lavoro. Ancora, contro D’Auria c’è la fuga sui tetti della casa dei nonni materni, mentre la polizia controllava e perquisiva il deposito dello zio.

Entrambi i paganesi restano dunque in carcere, su disposizione del giudice, a conferma della bontà del lavoro investigativo effettuato dagli uomini della squadra mobile della polizia di Salerno, guidata dal vicequestore Claudio De Salvo. I legali dei due indagati, Giovanni Pentangelo e Rodolfo Viserta, ricorreranno al tribunale del riesame per un vaglio ulteriore delle misure.

Olivieri ha due precedenti penali, di cui uno per omicidio colposo, mentre il giovane D’Auria risulta incensurato. L’attività eseguita nel cuore del centro storico di Pagani ha preso le mosse da un lavoro sottotraccia, avviato da una fonte confidenziale che segnalava un cospicuo quantitativo di droga e di armi.(a. t. g.)

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