l’incarico 

Zara torna ad Alba da consulente 

Fu l’ex primo cittadino a creare nel 1999 la società in house

Sorge l’Alba di Fernando Zara. Letteralmente. Ieri mattina, a via Rosa Jemma, l’ex sindaco ha iniziato il lavoro di consulente. Era stato lui, nel 1999, a inventarsi Alba Nuova. E adesso, ai primi di marzo, torna negli uffici della sua creatura, che adesso si chiama Alba e ha qualche debito in più. Ora l’istantanea dell’ex sindaco che mette la fascia tricolore addosso all’endocrinologa, prevale sulle offese degli ultimi mesi: “Camorrista”, “insipiente”, “teatrante”. Ora la pace: il 28 sera, ad Aversana, la prima cittadina partecipa pure a un incontro con l’aspirante senatore Costabile Spinelli e con la candidata deputata Marzia Ferraioli, organizzato proprio da Zara e da Francesco Marino, consigliere di quella Rivoluzione cristiana messa in piedi dall’ex sindaco.
«Lavoreremo nel rispetto delle indicazioni della Francese e del Consiglio comunale», promette Zara, che a marzo 2001 era stato nominato presidente e amministratore unico della società in house dal suo vicesindaco, Pasquale D’Alessio. Un anno dopo, nel 2002, la rimozione decretata dal primo cittadino dell’epoca, Alfredo Liguori: «Un’azione ignobile, una miseria umana; fui messo alla porta dai vigili per suo volere», rammenta il neo consulente. E parla di una missione: «M’interessa la delibera del 18 gennaio, che dà indicazioni precise sui settori; mi immergerò in quelle idee, in un lavoro faticoso teso a rinverdire l’albero», dice il forzista.
L’altra Forza Italia, quella di Giuseppe Provenza e Valerio Longo, si trincera dietro il «no comment», e lo stesso fa Roberto Cappuccio, leader dei pattisti. Le stoccate arrivano dal leader dell’opposizione, Gerardo Motta: «Atto gravissimo. Quali competenze ha Zara? Se ne sono dette di tutti i colori e ora vanno d’accordo con una convenzione a 30mila euro. Forse servono i voti di Marino e Amendola per approvare il bilancio…».(c. l.)
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