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«Welfare usato come votificio»

Il Pd attacca il sindaco Aliberti sulla gestione dei servizi sociali

SCAFATI. Il gruppo di lavoro sulle politiche sociali del Pd lancia l’allarme sulla carenza dei servizi, sulle procedure dubbie e sulla mancanza di programmazione emerse dall’analisi portata avanti in questi mesi sulla gestione delle politiche welfare da parte dell’amministrazione Aliberti. «Presteremo la massima attenzione alle politiche sociali, evidenziandone le storture – ha esordito il commissario cittadino Salvatore Forte - Abbiamo fatto una fotografia dello stato attuale, poi questo gruppo - Savino, Vangone, Rinaldi, Frecentese, Faiella, Stanzione, Longobardi - diventerà dipartimento. L’amministrazione, forzando l’interpretazione delle normative vigenti e approfittando del ruolo di Comune capofila del Piano di zona, ha gestito direttamente ed in modo privatistico i servizi sociali. Una scelta opaca in merito alla regolarità degli atti amministrativi. Manca una programmazione progettuale capace di indirizzare le risorse economiche individuando le priorità di intervento». «Nessuna linea guida - denuncia di Savino - solo tanta confusione sui criteri di selezione, di assunzione, di attribuzione dei contributi. Ma la confusione è creata ad arte. Abbiamo smascherato un sistema, che funziona con la logica delle scatole cinesi, create non per attuare i servizi, ma come meccanismo per utilizzare l’Ente pubblico in forma privata, in modo da favorire il più becero e corrotto clientelismo, basato sulla gestione della miseria». Per Vangone «p scandaloso costruire un votificio sulle persone che vivono nell’indigenza».

Maria Rosaria Vitiello