«Voza sa solo sistemare gli amici»

De Caro attacca il sindaco: «Nel suo staff Eustachio Voza con incarichi simili all’assessore»

CAPACCIO. Non c’è pace per le nomine effettuate dal sindaco Italo Voza tra incarichi di giunta e componenti dello staff. L’ultima alzata di scudi è del consigliere di opposizione Gennaro De Caro, esponente di “Alternativa Democratica”. «Il sindaco Voza non ha uguali nel mettere a posto amici, parenti, sodali e compagni di ventura – tuona De Caro - in un contesto paradossale di deresponsabilizzazione, di clientelismo spudorato, la giunta ha deliberato di integrare l’ufficio di staff del sindaco con una figura che dovrà occuparsi di ambiente ed ecologia e di tutta una serie di problemi che fanno capo all’assessorato all’ambiente».

Componente dello staff del sindaco è stato nominato Eustachio Voza. «La nuova unità di staff sarà inquadrata nella categoria contrattuale D3. Lo stipendio si dovrebbe aggirare sui 12,169 euro lordi per 12 mensilità, più la tredicesima di 1.014 euro lordi. A queste cifre andrebbe aggiunta l’indennità di comparto di 311 euro lordi al mese. Lo stipendio netto mensile toccherebbe i 1.000 euro». De Caro lancia dunque una serie di interrogativi: «Non è stato appena nominato un assessore tecnico, remunerato con una indennità mensile, che si dovrebbe occupare, appunto, di questi problemi? Questo nuovo ufficio forse nasce per fare qualche misera clientela o per accontentare qualcuno, aumentando ingiustificatamente la spesa? In una condizione come quella in cui versa la nostra città, con marciapiedi impercorribili, strade disastrate, punti luce non ripristinati, frazioni e periferie degradate, non sarebbe stato meglio impiegare tali risorse diversamente? L’utilizzo di consulenti esterni per l’ordinaria amministrazione del Comune, con conseguente appesantimento del bilancio comunale, attesta la palese incapacità, insipienza ed inadeguatezza del sindaco e della giunta comunale di dare risposte efficaci ai problemi della città».

Critici verso l’attuale situazione politica anche il Comitato 15 giugno, che analizza la scelta del gruppo “Altra Citta” di prendere le distanze dall’amministrazione. «Con velato opportunismo e mistificando i fatti, prende le distanze dal sindaco Voza, con un mea culpa fuori tempo massimo. Gongoliamo – si legge in una nota - per il fatto che “Altra Città” abbia preso coscienza delle incapacità politico-amministrative del sindaco Voza, sputando nel piatto in cui ha abbondantemente mangiato fino a qualche settimana fa. Vogliamo ricordare che ha ricoperto in questi tre anni posti di grande responsabilità nella giunta comunale. Vantava la presenza in giunta di due assessori e la delega di vicesindaco. Più una serie di incarichi di sottogoverno. L’adesione e l’accondiscendenza di “Altra Città” alla politica sciatta e inconcludente dell’amministrazione Voza è stata pertanto consapevole e partecipata. Bisognava agire per tempo per poter essere credibili. Il pentimento è una categoria di pensiero che è ammessa e richiesta in confessionale. Ma è anche un modo per pulirsi egoisticamente la coscienza. La politica è un’altra cosa».

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