Voza: «Abusi? No, strumentalizzazioni»

Il sindaco e la moglie a giudizio per un’inchiesta sui lavori nella loro abitazione: «È una vicenda surreale: accuse infondate»

CAPACCIO PAESTUM. «Il giudizio chiarirà, inequivocabilmente, come l’accusa sul presunto abuso d’ufficio sia del tutto infondata»: così il sindaco Italo Voza, commenta il rinvio a giudizio insieme con la moglie Maria Giuseppa Pisani e il responsabile dell’ufficio edilizio del Comune Vincenzo Criscuolo, per una vicenda giudiziaria legata al mancato abbattimento di manufatti abusivi realizzati in un immobile di proprietà (tra le opere contestate l’ampliamento del fabbricato principale del complesso del ristorante Nettuno e pertinenze). «Si tratta di procedure in cui l’amministrazione ed il sindaco non sono parte attiva – afferma Voza – né direttamente coinvolti in alcun modo, sin dalla riforma Bassanini del ’97. Sono sereno e convinto che il dibattimento sia la modalità più adatta per ristabilire la verità a fronte degli inaccettabili, continui tentativi di strumentalizzazione politica per una vicenda quasi surreale, che vede coinvolti anche i miei familiari».

Voza ribadisce «piena fiducia nell’azione dell’autorità giudiziaria, e spero che si giunga ad una sentenza più rapidamente possibile, per chiarire definitivamente la correttezza e l’onestà del mio operato e delle altre persone coinvolte, che emergerà con assoluta chiarezza da documenti, fatti e circostanze». E conferma la volontà di rimanere concentrato sull’attività politica e amministrativa in vista delle comunali del 2017, che lo vedranno di nuovo protagonista con una nuova ricandidatura a sindaco. «In questo momento – sottolinea – nonostante numerosi, quanto affannati tentativi contrari, rimango concentrato esclusivamente sull’attività politica ed amministrativa che l’amministrazione di Capaccio Paestum sta portando avanti nell’esclusivo interesse dei cittadini. Informazioni tendenziose e confuse e la volontà di gettare continuo e ingiustificato discredito sugli avversari, piuttosto che proporre o discutere soluzioni per il territorio, mi convincono sempre di più che il quotidiano lavoro a favore della popolazione sia l’unico, nonché il migliore modo, per arrivare all’appuntamento delle amministrative della primavera 2017».

Gli imputati, secondo l’accusa, si sarebbero accordati affinché Criscuolo omettesse, in violazione dei suoi doveri repressivi in funzione di antiabusivismo edilizio, di procedere all’esecuzione in danno di un ordine di abbattimento del settembre 2005 relativo ad un fabbricato per civile abitazione edificato e, più volte, ampliato, che insiste nell’area archeologica di Paestum, adibito ad abitazione e residenza familiare dai coniugi Voza/Pisani.

Angela Sabetta

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