IL CASO MOZZARELLA

Volantini dei caseifici nei negozie l'Asl garantisce: nessun rischio

Ma i consumi stanno precipitando e gli agricoltori chiedono agli enti provvedimenti immediati

Attività promozionali per contrastare il verticale calo della mozzarella di bufala e dei prodotti caseari. L'ultima azione, che va in questa direzione, è la diffusione di volantini che invitano a mangiare la mozzarella locale, immune da qualsiasi contaminazione. Il manifesto, con l’attestato delle analisi di laboratorio, è stato realizzato da Pasquale Colangelo, titolare del caseificio "La Perla del Mediterraneo", situato a Ponte Barizzo, nel comune di Capaccio.
«In questi giorni - spiega Colangelo - a causa dell’allarme diossina abbiamo subito un calo delle vendite che si aggira intorno al 50%. Abbiamo pensato di informare tutti i nostri con dei volantini dove assicuriamo la salubrità dei nostri prodotti. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di fare qualcosa per risollevare le sorti dell’azienda. E' un momento difficile, dovrà passare del tempo, la gente ora ha in testa solo la diossina». I manifestini sono stati distribuiti a tutti i clienti di varie località italiane con l’obiettivo di convincere i consumatori ad acquistare prodotti indenni da contaminazione.
«Ormai basta nominare la mozzarella di bufala - aggiunge Colangelo - e si fa di tutta l’erba un fascio, non c’è più differenziazione tra Salerno e Caserta. Stiamo pagando lo scotto per una problematica che non ci tocca. E’ un allarmismo infondato per il nostro territorio». A confermarlo è anche il direttore sanitario dell’Asl Salerno 3 Giuseppe Di Fluri: «Nel Cilento e nel Vallo di Diano la presenza di diossina è molto al di sotto dei valori previsti dal regolamento Cee. Dal 2004 ad oggi - spiega Di Fluri - l’Asl, oltre alle analisi previste per legge, ha effettuato altri prelievi sia sul latte bufalino che su quello bovino e ovocaprino. I risultati emersi sono nettamente al di sotto dei valori fissati dalla Cee».
Nel 2007 i 227 prelievi effettuati nelle zone di Capaccio, dove è presente una forte produzione di latte bufalino, ma anche nel Vallo di Diano e nelle aree interne del Cilento, hanno dato tutti esito favorevole anche nei confronti di altri parametri valutativi. In particolare, per il latte il controllo è stato effettuato sull’intera filiera per maggiore garanzia nei confronti dei consumatori.
«Non c’è alcun pericolo per la salute pubblica - ha aggiunto Giuseppe Fornino, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Salerno 3 - I risultati riscontrati sono molto al di sotto della soglia di rischio. Non per questo, però, gli esami si fermeranno, anzi, continueranno ad interessare anche gli alimenti destinati agli animali».
Immediati indennizzi per gli allevatori colpiti, con richiesta dello stato di crisi e notifica preventiva a Bruxelles; dimissioni del Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela; adozione di un sistema mensile di controllo della presenza o meno della diossina nella produzione di ogni impresa allevatrice; obbligo per i mangimifici di esibire la certificazione di mangime indenne da diossina. Sono queste alcune delle misure per fronteggiare la grave emergenza della mozzarella di bufala sollecitate dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori che ha fatto proprio il documento di richieste elaborato dalla Cia della Campania, che ha tenuto una riunione con allevatori bufalini di Caserta e di Salerno. La Cia sollecita un vertice tra governo, regioni interessate e soggetti della filiera e l’avvio di un’adeguata e chiara campagna nazionale di informazione.
Angela Sabetta