Volantinaggio fuori scuola Veleni sul voto ad Angri

Due candidati fanno distribuire il materiale alla fine della recita alla media Sotto accusa aspiranti consiglieri di una lista che sostiene il sindaco Mauri

ANGRI. Volantinaggio di due candidati al consiglio comunale di una lista in appoggio al sindaco Mauri, all’uscita di una recita scolastica: ed è subito polemica. «La scuola dovrebbe essere al centro delle campagne elettorali, ma mai luogo in cui fare campagna elettorale», questa, in sintesi, la protesta da parte di alcuni genitori della scuola media Galvani. L’occasione per fare campagna elettorale era ghiotta. Si trattava di una recita scolastica dei ragazzi di prima, seconda e terza media dell’istituto Galvani, organizzata presso una sala della parrocchia Madonna delle Grazie. I genitori raccontano che “il distributore” di volantini elettorali si era posizionato nei pressi della porta. La scuola, naturalmente, non ha colpe.

Si sarà trattato, quasi sicuramente, di un’iniziativa autonoma dei due candidati al consiglio, o del loro staff, tant’è vero che nel volantino c’erano idee e proposte relative al mondo della scuola, sulle quali campeggiava un inequivocabile slogan politico: «Un consiglio per la tua espressione di voto: offrilo per la scuola dei tuoi figlioli». Ovviamente non ha colpe il sindaco Pasquale Mauri. Alla citata era presente anche l’assessore Annamaria Russo, candidata al consiglio comunale, ma soltanto in qualità di mamma di uno studente che partecipava alla recita. Insomma uno scivolone che non è passato di certo inosservato agli avversari politici di Mauri che hanno puntato il dito contro la scorrettezza dei candidati che hanno approfittato di una recita scolastica per propaganda elettorale. In particolare, il consigliere comunale Cosimo Ferraioli, candidato sindaco, ha evidenziato che Mauri dovrebbe pubblicamente prendere le distanze da tale gesto e dovrebbe chiedere ai candidati che sostengono la sua rielezione a sindaco di tenere comportamenti più rispettosi degli avversari.

«È banale dire che è una vergogna quello che è successo -ha commentato Ferraioli- piuttosto è un gesto disperato. Se si arriva a sentire l’esigenza di dover approfittare di una recita scolastica per elargire simili consigli di voto vuol semplicemente dire che sono alla frutta. Ovviamente non è soltanto una responsabilità dei singoli candidati, perché gli allievi imparano dal maestro e talvolta, purtroppo, superano il maestro».

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