«Voi mi odiate, io invece vi amo»

La replica del sindaco di Scafati alle accuse pubblicate dal Pd in un manifesto

SCAFATI. Politica, affari, camorra e inchieste. Il sindaco di Scafati risponde agli attacchi della minoranza: «Non riesco a provare odio per le vostre denunce». Il Pd lo ha definito “il peggior sindaco della storia di Scafati” su manifesti che, in questi giorni, sono stati affissi per tutta la città. Ma Pasquale Aliberti non ci sta a passare come il primo cittadino “che ha riportato la città nella voragine dei suoi anni peggiori, nel buco nero – si legge nel manifesto targato Pd – dei rapporti tra affari, politica e camorra, provocando il ritorno a Scafati della Commissione di accesso”.

Aliberti alza la voce e questa volta sfida i suoi avversari: «Voi mi odiate e io invece vi amo tutti. Non riesco a provare odio o sentimenti negativi per le vostre denunce su bombe, stalking, proiettili, minacce di morte. No, non è possibile distruggere un sogno, una passione e le tante pietre che abbiamo incollato, insieme, per la nostra città, mettendo da parte anche ideologie e appartenenza partitiche pur di rendere migliore la nostra Scafati. Non basta il vostro odio, le vostre frustrazioni, i vostri interessi per giustificare il vostro linguaggio, la schiuma che esce dalla vostra bocca pur di distruggere un uomo, la sua famiglia e la sua squadra: io continuo a credere che la politica è altro. Continuo a combattere e a credere che siamo tanti a vivere Scafati come una grande famiglia di famiglie».

A difendere il sindaco anche la consigliera comunale Brigida Marra: «Ho letto il manifesto mentre aspettavo i miei figli all’uscita della scuola e mi ha lasciato di stucco. Agli amici del Pd scafatese dico che se ci hanno definito la peggiore amministrazione della storia di Scafati e gratuitamente, in violazione dei princìpi costituzionali che molti di loro preferiscono ignorare, ci hanno offeso, diffamato, accostandoci a dei camorristi, allora, non me ne vogliano se io da consigliere e cittadina di questa città, penso che loro rappresentino la peggiore espressione del Pd, degli uomini e delle donne che hanno creato questo partito che rispetto pur non facendone parte, non hanno nulla».

Luigi Novi

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