«Voglio la casa o resto qui in catene»

Il signor Pietrasanta è assegnatario di un alloggio in viale Manfredi, ma non può averlo se prima non sgombrano gli abusivi

Si incatena per la seconda volta in piazza Aldo Moro, di fronte al Municipio, per protestare contro la mancata assegnazione di un alloggio popolare. Alessandro Pietrasanta, 59 anni, risulta assegnatario di un appartamento a viale Manfredi. È uno dei 18 della scala C, occupata dal marzo dello scorso anno dalla cosiddetta “riserva di via Magellano”. Per cui dovrà attendere il trasferimento di quelle 18 famiglie per avere in mano le chiavi dell’appartamento che gli spetta.

Ieri mattina, proprio come aveva fatto il 29 maggio, si è incatenato dinanzi al Comune in segno di protesta. Al suo fianco alcuni rudimentali cartoni per spiegare in sintesi la storia, vista dal suo punto di vista, degli alloggi di viale Manfredi. A differenza dello scorso maggio, Pietrasanta non ha compiuto gesti violenti o aggressivi. «Il Comune mi ha assegnato una casa, ma non posso accedervi perché risulta occupata abusivamente», afferma Pietrasanta, sposato e padre di due figlie, di cui una minorenne. «Sono nato a Bari nel 1954, ma da 40 anni vivo a Battipaglia – racconta – ho partecipato al bando per l’assegnazione di un alloggio popolare e in entrambe le graduatorie, quella provvisoria e quella definitiva, sono risultato assegnatario. Tuttavia non posso avere le chiavi di quell’appartamento perché è occupato da abusivi».

Pietrasanta fa riferimento alla palazzina C del complesso di viale Manfredi. I 30 appartamenti delle palazzine A e B sono stati assegnati già da cinque mesi. Restano congelate le situazioni degli altri 18 assegnatari, tra cui Pietrasanta, giacché è ancora in corso il braccio di ferro tra gli occupanti e il Comune. «Per ora mi sono incatenato di fronte al Comune – urla Pietrasanta – poi vedremo cosa succederà. non ce l’ho con gli occupanti abusivi di viale Manfredi, il Comune deve fare qualcosa anche per loro. Sono malato di cuore ed ho una moglie e due figlie da mantenere».

Al momento, Pietrasanta vive in un alloggio di via Ligabue, nel rione Belvedere. L’affitto, pari a circa 600 euro, gli viene pagato da una delle figlie, ma a fine settembre dovrà lasciare l’appartamento dopo aver ricevuto un avviso di sfratto. Pietrasanta non ha voluto incontrare il commissario straordinario, Mario Rosario Ruffo. «Ho già parlato con lui l’altro giorno e in altre occasioni, ma non serve a niente. Dice sempre le stesse cose, ossia che bisogna aspettare. Ma quanto ancora occorrerà attendere per ripristinare la legalità? Non credo più alle sue false promesse e pretendo che vengano rispettati i miei diritti. Voglio subito le chiavi dell’alloggio che mi è stato assegnato. In caso contrario resterò qui incatenato».

Francesco Piccolo

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