«Vogliamo umanizzare la gestione del Comune»

La sfida di Gianpaolo Lambiase, candidato sindaco della sinistra “Salerno di tutti” «C’è una “cappa grigia” che impedisce ogni attività a chi non ha “protezioni”»

SALERNO. Un programma che punta alla «umanizzazione e cambiamento totale nella gestione della macchina comunale». “Salerno di tutti” guarda, da sinistra, al governo della città. In questi giorni, spiega il candidato sindaco Gianpaolo Lambiase, «ci sarà un incontro con tutte le forze della coalizione per un approfondimento sui temi principali». Programma al quale lavora anche il professore Pino Cantillo e attraverso il quale si vuole intervenire su quella «sorta di “cappa grigia” che c’è in città e che diventa sempre più pesante», insomma «un freno per lo sviluppo».

Quando parla di “cappa grigia” a cosa fa riferimento?

Al fatto che non si riesce a svolgere un minimo di attività imprenditoriale, professionale, culturale e di volontariato senza raccomandazioni, favori e “protezione politica”.

E come si interviene?

Aprendo una stagione di partecipazione democratica.

Esempio?

Basta con gli interventi nei quartieri calati dall’alto e senza condivisione e confronto con i cittadini. Molti interventi sono utili solo ad interessi privati e non alla collettività.

Interventi che sono diventati la cifra di questa amministrazione?

Certo, ma c’è urgenza di utilizzare al meglio ogni risorsa disponibile evitando show elettorali o propaganda politica. Gli interventi devono costruire nuove e vere occasioni di lavoro.

Come si inverte la tendenza?

Pensiamo, per esempio, agli incubatori d’impresa, alle agevolazioni per il coworking, alla piena e democratica disponibilità di spazi e contenitori attrezzati per le arti, la cultura, per la ricerca e l’innovazione, per l’autoproduzione. Insomma una serie di progetti e interventi mirati a frenare il fenomeno, sempre pù in crescita, della forte migrazione di giovani al Nord e all’estero.

Una crisi che non riguarda solo i giovani ma anche le famiglie.

C’è bisogno di dedicare maggiore attenzione anche alle “nuove povertà”. Sono tante a Salerno le famiglie, una volta dignitose, che hanno bisogno di aiuti alimentari e non riescono a pagare fitto e bollette. Anche per questo solleciteremo con forza la Regione per attuare la legge su reddito minimo garantito.

Ambiente, mobilità e trasformazione urbana, sono tra i principale temi che caratterizzano questa campagna elettorale. Qual è la visione di “Salerno di tutti”.

Sull’ambiente è necessario un controllo puntuale e una soluzione rapida ai problemi che derivano dall’inquinamento. Penso alle Fonderie Pisano, al Cementificio, al porto fino alla congestione del traffico.

Che non è solo quello che si scatena nel periodo di Luci d’Artista.

Infatti. Sul piano della mobilità la ricetta è semplice ed è stata già sperimentata in altre città, solo a Salerno non viene presa in considerazione.

Cioè?

In pratica, per avere una mobilità sostenibile, bisogna puntare a due obiettivi: la limitazione dell’uso dell’auto privata e il poteziamento del trasporto pubblico locale.

Come?

A Salerno spendiamo 120 milioni di euro per realizzare un tunnel che dovrà collegare via Ligea con l’imbocco autostradale. Un’opera sollecitata dagli imprenditori che operano nell’area portuale e che servirà sostanzialmente ad agevolare le loro attività. Ecco, con la stessa somma si potrebbero mettere in campo una serie di interventi che sicuramente avrebbero un impatto fortemente positivo sulla mobilità cittadina. Centoventi milioni, ad esempio, possono dare copertura finanziaria a interventi prioritari, come l’allungamento della metropolitana.

Altro tema è quello della trasformazione urbana. Anche in questo caso l’amministrazione uscente ne ha fatto un cavallo di battaglia.

Sul piano urbanistico, stiamo assistendo alla più drammatica aggressione del territorio mai vista dai tempi del dopoguerra. Migliaia di alloggi nuovi che si realizzano e rimarranno invenduti a fronte di un forte decremento della popolazione. In città c’è una disponibilità di centinaia di alloggi sfitti e non utilizzati. La nostra soluzione è dire stop al consumo di suolo.

Stop anche ai cantieri?

No. Questo non significa meno lavoro. Puntando sulla manutezione e il recupero dei fabbricati esistenti creiamo lavoro per centinaia di piccole imprese, che oggi non hanno spazio. Perché gli investimenti e il mercato salernitano dell’edilizia è gestito oggi da pochi fortunati costruttori.

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