Vito ucciso da infarto fulminante Oggi l’addio a Borgo S. Cesareo

Ieri l’esame autoptico sul corpicino del bambino di 5 anni morto nella palestra “Azzurra” di Altavilla I consulenti del “Gemelli” consegneranno la relazione tra 60 giorni. Lutto cittadino ad Albanella

ALTAVILLA SILENTINA. È stato un infarto fulminante a stroncare la vita del piccolo Vito, il bimbo di 5 anni deceduto venerdì sera nella palestra “Azzurra” di Borgo Carillia, frazione di Altavilla Silentina. È quanto emerso dall’esame autoptico tenutosi ieri pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale di Eboli. Per la conferma dei primi risultati bisognerà attendere gli esami istologici che saranno eseguiti sui campioni prelevati. I periti nominati dalla Procura della Repubblica di Salerno, il medico legale e l’anatomopatologo, entrambi del policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, avranno sessanta giorni di tempo per presentare una relazione dettagliata.

L’esame autoptico si è concluso intorno alle 16.30: la salma è stata liberata e messa a disposizione dei familiari per l’organizzazione dei funerali, che si terranno oggi alle 15 nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore, a Borgo San Cesareo dove vive la famiglia. La salma partirà dall’ospedale di Eboli alle 13 e, dopo una breve sosta nell’abitazione, il feretro raggiungerà la chiesa dove sarà celebrata la cerimonia funebre.

Liberata la salma, i genitori Antonio ed Emilia sono rimasti vicino al loro piccolo angelo nell’obitorio, a quel corpicino senza vita confortati dalla vicinanza di parenti e amici, che hanno raggiunto il nosocomio ebolitano. Tra loro anche il proprietario della palestra, Claudio Bonfrisco, e l’istruttore di arti marziali fortemente scioccati per quanto accaduto. Sulla morte di Vito la Procura ha avviato un’inchiesta. I carabinieri della caserma di Borgo Carillia, diretti dal capitano Alessandro Cisternino, hanno acquisito la documentazione del piccolo iscritto al corso di judo. «Ho fornito tutta la documentazione – afferma Bonfrisco- per praticare le attività sportive per i bambini di quella età è richiesto un certificato di sana e robusta costituzione che è stato rilasciato dalla pediatra. Il padre infatti, ricorda di avermelo consegnato». Il dubbio sul quale dovranno fare luce le indagini della Procura e se la morte è stata una fatalità, magari causata da una patologia congenita, o se ci sono delle responsabilità. Al momento non ci sono persone indagate.

Una morte improvvisa e assurda che ha creato grande sconcerto in tutta la comunità di Albanella dove Vito viveva nella frazione di Borgo San Cesareo insieme ai suoi genitori e una sorellina più piccola. Quando si è consumata la tragedia il bambino, accompagnato dai genitori, era entrato nella palestra da circa cinque minuti. Frequentava dal mese di novembre un corso di avviamento allo judo. Aveva indossato il kimono e stava gattonando sul tappeto, pochi passi e si è accasciato al suolo senza emettere alcun lamento. Un arresto cardiocircolatorio, come è emerso dall’autopsia, fulminante che non gli ha lasciato scampo. Una scena a cui hanno assistito gli altri allievi, che frequentano lo stesso corso. Tutti i tentativi sia da parte del titolare del centro addestrato per il primo soccorso, che i sanitari del 118 sono risultati vani. I genitori hanno visto morire il loro figlio assistendo impotenti al tentativo disperato dei soccorritori.

Tutta la comunità di Albanella si è stretta intorno ai genitori Antonio, musicista, e Emilia, insegnante. Una famiglia straziata dal dolore. Il sindaco di Albanella, Giuseppe Capezzuto, ha indetto per oggi una giornata di lutto cittadino, invitando tutti, attraverso un manifesto, a sospendere ogni attività ludica o musicale.

Angela Sabetta

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