L'INTERVISTA

Virginia Raffaele si racconta: «Tra le mie maschere c’è una parte di me» 

L’attrice ed imitatrice da stasera sul palco del teatro Verdi

SALERNO . Sarà un fine settimana divertente quello che prende il via da stasera (ore 21) quando sulle tavole del Massimo a salire sarà Virginia Raffaele con il suo one woman show “Performance”, per la regia di Giampiero Solari, su testi della stessa attrice in collaborazione col regista e gli autori Piero Guerrera e Giovanni Todescan. Musiche originali del maestro Teo Ciavarella. Anche il Massimo cittadino si avvia al sold out dopo che la straordinaria attrice e performer italiana ha battuto ogni record di pubblico negli altri teatri in cui si è già esibita con la sua carrellata di personaggi femminili totalmente inventati ad hoc o imitazioni di donne molto conosciute e quindi oggetto della sua satira pungente.
Tutti si chiedono cosa vedrà il pubblico stasera e la protagonista scioglie le riserve affermando: «Il mio spettacolo è un omaggio alla canzone lirica con le coreografie di Luca Tomassini». Segue un momento di pausa poi riprende affermando che si tratta di uno scherzo. In puro stile Virginia Raffaele.
Poi continua, tornata seria: «I personaggi, o meglio le installazioni umane che porto in scena, tra cui Belen, la criminologa Roberta Bruzzone, Ornella Vanoni e tante altre sono tutte donne molto diverse tra loro che però sintetizzano alcune delle ossessioni più ricorrenti della società contemporanea declinate secondo la lente deformante e irriverente dell’ironia e della satira: vanità, scaltrezza, voglia di affermazione e, forse, la scarsa coscienza di sé. Qua e là tra le maschere c’è anche una parte di me.
Quale dei suoi personaggi è quello che preferisce?
Non ci sono personaggi preferiti, ma sicuramente quelli frutto della mia fantasia sono quelli che sento più vicini. Penso alla poetessa transessuale Paula Gilberto Do Mar o l’eterna esclusa da “Amici”, la cantante Giorgiamaura. Sono personaggi che non avendo un originale a cui rifarsi mi consentono più libertà. Sono più difficili ma altrettanto stimolanti.
Lei ha raggiunto l’apice del successo, ma ci sono stati momenti difficili?
Ci sono sempre stati momenti difficili solo che con il passare del tempo cambiano. Quando fai la gavetta può essere un provino andato male. Oggi può essere quello di reinventarsi rimanendo se stessi.
Lei è una donna molto attraente, bella. Cosa si sente di dire alle tante belle ragazze aspiranti attrici in un momento come questo in cui anche in Italia stanno fioccando le denunce di molestie sessuali?
Partiamo dal fatto che la bellezza è soggettiva. Dico alle aspiranti attrici quello che ho sempre detto, cioè di non bruciare le tappe, prepararsi, studiare e compiere tutti i passi necessari alla formazione di un artista.
Paola Primicerio