LA CAMPAGNA

Violenza sulle donne, Marco Rinaldi: «Educazione civica, giusto reintrodurla nelle nostre scuole»

Il general manager della Riba Sud: «Passa tutto dalla cultura, se è iniziata fin da giovani, c’è speranza per un domani migliore»

SALERNO - Come mai Riba Sud ha scelto di aderire a questa campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne?

Siamo da sempre stati sensibili a queste tematiche. Parlare di violenza sulle donne non è mai facile, perché alle volte ci rendiamo conto che gli strumenti per combatterla o sono pochi o non sono mai abbastanza. Quando si parla di violenza, sotto ogni punto di vista, si parla anche di parità di genere e, in questo campo, personalmente, è da tempo che combatto. È una questione di cultura, razionalità di pensiero, maggiore attenzione ai problemi che ci circondano. Credo fortemente che questi temi vadano affrontati da subito, fin dalle elementari.

Quali sono le iniziative portate avanti dall’azienda?

Come azienda siamo sempre pronti a metterci in gioco con iniziative bellissime come questa. Nel nostro settore le donne sono impiegate maggiormente nell’amministrazione, dove c’è meritocrazia, parità salariale, ed è al 50% di presenza femminile. Discorso diverso all’interno degli stabilimenti della produzione dove trovare una donna che ci lavora è più difficile, per la semplice forza di manodopera o per gli orari notturni. Personalmente, facendo parte del gruppo giovani di Confindustria Salerno, insieme al gruppo femminile di Confindustria, stiamo portando avanti il progetto “Siamo pari”, dove cerchiamo di affrontare il tema della parità di genere.

Cosa può essere da leva ad un cambiamento radicale in termini di violenza o parità?

Credo sia necessario reintrodurre nelle scuole l’educazione civica. L’elemento che può scatenare un moto rivoluzionario sono i bambini, le nuove generazioni. Dialogare con loro, insegnare valori importanti, è fondamentale per formare il carattere futuro delle persone. Passa tutto dalla cultura, se è iniziata fin da giovani, c’è speranza per un domani migliore, fatto di persone migliori. Dove la parità di genere non sarà più oggetto di discussione perché esiste già come abitudine, dove la violenza non sarà più concessa perché cresceranno uomini migliori.

Federica D’Ambro