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Violenza in spiaggia, c’è il processo

Due marocchini accusati di aver abusato di una giovane donna

Un anno fa, a metà maggio, una giovane macchinista di treni fu violentata sulla spiaggia di Santa Teresa. Ieri, dinanzi ai giudici della Prima sezione penale di Salerno, presidente Gabriella Passaro, si è aperto il processo a carico dei due marocchini accusati di violenza sessuale. Makkak Radouine, 38 anni, e Raziqi Hassan, 40, difesi dagli avvocati Gerardo Cembalo e Claudia Pecoraro, si professano innocenti. All’udienza di ieri è stata sentita una consulente della difesa, ma il momento clou sarà la testimonianza della vittima. Tra due settimane, infatti, in Tribunale si svolgerà la seconda udienza e sul banco dei testimoni sarà chiamata la giovane italo-marocchina domiciliata a Salerno. La giovane donna dovrà ripercorrere gli eventi di quella notte, cosa già fatta durante l’incidente probatorio. Le parti, inoltre, analizzeranno i filmati del sistema di video sicurezza acquisiti nel fascicolo del dibattimento. I fatti. Quella notte la 31enne italo-marocchina (costituitasi parte civile e assistita dall’avvocato Marco Martello) decide di tornare in strada per comprare sigarette e una bibita. È agitata per l’indomani, ha un esame a Roma. Si porta sulla spiaggia di Santa Teresa con il tablet per ripassare degli appunti. Si avvicina prima uno degli indagati - secondo il suo racconto che sarà chiamata a confermare in aula - che le chiede una moneta. Il marocchino poi ritorna con un amico. Sono ubriachi. Lei prova a liberarsene, ma insistono. Allora sgancia 50 euro e i due vanno a comprare delle birre. Dopo la situazione precipita. I carabinieri la ritroveranno il giorno dopo a Pontecagnano in compagnia di Radouine in stato confusionale. (m.l.)

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