Violentava la figlia: condannato militare

Otto anni nel processo di primo grado a un uomo di Casal Velino che ha abusato a lungo della ragazza minorenne

VALLO DELLA LUCANIA. Violentò la figlia ancora minorenne. Per quest’accusa un sottufficiale è stato condannato nel processo di primo grado a otto anni di reclusione e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici.

L’accusa è pesantissima: violenza sessuale. E racconta un’ennesima storia di degrado familiare e di abusi tra le pareti domestiche, proprio dove bisognerebbe sentirsi maggiormente protetti. La ragazza, che all'epoca dei fatti aveva appena 13 anni, è la prima figlia del sottufficiale originario di Casal Velino ma in servizio nell’Alto Cilento. La ricostruzione della vicenda racconta prima di qualche approccio furtivo da parte del genitore, poi di gentilezze che si andavano facendo via via più pesanti, in un crescendo morboso giunto ben presto a stringere padre e figlia in uno squallido groviglio.

I fatti risalgono a circa dieci anni fa ma sono stati scoperti, casualmente, solo qualche anno dopo da un commissario della polizia di Stato di Napoli durante un colloquio in questura con la ragazzina. Quest’ultima, che aveva accompagnato un’amichetta a ritirare dei documenti, scoppiò improvvisamente a piangere incuriosendo una dirigente della Polizia che iniziò con grande cautela a farle delle domande. E’ così che la bambina iniziò a raccontare, con una grande dose di coraggio e vincendo iniziali quanto comprensibili reticenze, tutte le violenze subite dal padre e vissute nel silenzio dell’adolescenza. Il fascicolo finì subito sul tavolo dell’allora sostituto procuratore di Vallo della Lucania, Katia Cardillo, che avviò le indagini sul militare. Si scoprì così che l’accusato di quella storia incredibile, era un uomo insospettabile, arruolatosi appena maggiorenne e con una condotta piuttosto lineare.

Raccolti tutti i dati, incrociate le dichiarazioni, verificate le testimonianze, fu possibile avviare il processo che è stato lungo e assai complesso e solo qualche giorno fa è arrivato alla sentenza di primo grado. Otto al militare per le violenze sulla figlia minorenne. La difesa del sottufficiale è stata strenua: ha sempre smentito di aver violentato la ragazzina. E soprattutto si è sempre proclamato innocente rispetto alle terribili accuse che gli venivano mosse. Ma ciò, probabilmente, non ha convinto il giudice che ha deciso di condannarlo a 8 anni, due in più rispetto a quelli richiesti dal pm.

Una storia terribile. Una di quelle storie atroci che non si vorrebbero mai raccontare. E purtroppo non è la prima volta che gli inquirenti di Vallo si trovano di fronte a situazioni di questo tipo. Pochi mesi fa fu arrestato un altro uomo che picchiava e violentava la moglie e la figlia. A Camerota, invece, una tredicenne rumena veniva drogata e poi violentata da un suo connazionale di 19 anni, scoperto ed arrestato dai carabinieri. Quest’ultimo, inoltre, dopo la violenza sessuale, ricattava la giovane minacciandola di raccontare il rapporto sessuale, con l’obiettivo di ridurla in una condizione di sudditanza per poi indirizzarla alla prostituzione.

Vincenzo Rubano

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