Violentava i figli con gli amici: arrestati

Montecorvino Rovella sotto choc: gli incontri sessuali ripresi con telecamere e immessi sul mercato on line dei pedofili

MONTECORVINO ROVELLA. Violentati dal padre e da due suoi amici che ne condividevano le immagini pedopornografiche.

È la terribile esperienza di tre fratelli di età compresa tra 11 e 16 anni costretti a subire le attenzioni sessuali dei tre uomini, di 55, 51 e 57 anni. In un caso gli abusi sarebbero avvenuti in camera da letto, mentre la mamma lavava i piatti in cucina.

È questo uno dei particolari agghiaccianti di una turpe storia di violenza di gruppo e maltrattamenti in famiglia scoperta a Rovella dai carabinieri grazie ai servizi sociali e la scuola che aveva segnalato i comportamenti e i segni strani sul corpo dei ragazzi.

Per il gip del tribunale di Salerno che ha disposto l’arresto in carcere dei tre presunti violentatori, quella venuta alla luce dalle indagini è “una vicenda complessiva di immenso degrado umano che affonda le sue origini nell’ignoranza e nella povertà, prima ancora umana e sociale che economica”.

In questa situazione di perversione hanno vissuto i minorenni che subivano il peggiore trattamento proprio da chi doveva garantire la loro educazione e formazione: il padre. L’uomo, particolarmente violento e dedito all’alcool, ha approfittato della loro ingenuità, violando il loro corpo e la loro fragile psiche. L’attività investigativa, fatta con molta circospezione dai carabinieri della locale stazione, diretta dal maresciallo Angelo Solimene, è iniziata l’anno scorso nel mese di marzo.

Ai militari giunsero delle segnalazioni preoccupanti dai servizi sociali che avevano accertato degli atteggiamenti dei tre fratelli, tutti di sesso maschile, e dei segni sul corpo che non lasciavano dubbi a una violenza fisica subita. Usando la massima prudenza, i militari hanno avviato una serie di indagini per ottenere riscontri a quelli che erano dei sospetti iniziali.

Nel corso dei mesi successivi alla segnalazione sono state effettuate, di comune accordo con la procura di Salerno, guidata dal dottor Franco Roberti, delle intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno confermato le prime ipotesi accusatorie.

Col tempo sono stati raccolti robusti elementi di colpevolezza in danno degli arrestati, tutti di Rovella, che confermavano le gravi pratiche sessuali alle quali erano costretti i fanciulli. Il lavoro investigativo ha consentito, inoltre, di raccogliere altri particolari aberranti su quanto avveniva tra le mura domestiche con la complicità del padre delle piccole vittime che era il promotore degli incontri a sfondo sessuale.

Si è scoperto così che durante gli abusi sessuali, ai quali partecipavano anche gli amici del padre, veniva usata una telecamera. Gli arrestati, infatti, filmavano gli atti sessuali con i minori per immetterli nel mercato illegale della pedopornografia.

I carabinieri di Rovella, coordinati dal comando compagnia di Battipaglia, diretto dal capitano Giuseppe Costa, hanno accertato che gli arrestati erano particolarmente abili con i mezzi informatici. Nel corso dell’attività investigativa è stato sequestrato materiale audiovisivo con immagini sessuali dei minori coinvolti. Non è da escludere l’ipotesi della presenza di una rete di pedopornografici nell’area dei Picentini, che condivide e scambia materiale proibito.

Dopo i primi riscontri dei maltrattamenti in famiglia e degli abusi sessuali subiti, i tre fratelli lo scorso mese di settembre sono stati allontanati dall’abitazione dei genitori e collocati in comunità protette. Contemporaneamente il giudice disponeva un incidente probatorio per raccogliere le testimonianze agghiaccianti dei ragazzi.

Da qui le accuse di maltrattamenti in famiglia, atti sessuali aggravati con minorenni e violenza sessuale di gruppo aggravata. E gli arresti dei tre eseguiti ieri dall’Arma.

Massimiliano Lanzotto

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