Angri

Violentato a quattro anni, disposto il faccia a faccia

Un manovale 48enne avrebbe abusato ripetutamente del bambino. Il confronto in aula ordinato dal giudice dovrà fare chiarezza sulla vicenda

ANGRI. Sarà l’incidente probatorio fissato il prossimo venticinque maggio a fare chiarezza sulla vicenda degli abusi su un bambino di quattro anni finiti al centro di un’inchiesta della Procura nocerina.
Dopo tre mesi di ulteriori indagini ordinate, il gip del Tribunale di Nocera Inferiore Alfonso Scermino ha accolto la richiesta della Procura, disponendo l’assunzione della prova in modalità protetta, col bambino assistito per essere sentito e l’intervento di tre diversi consulenti, un medico, un medico psicologo e un assistente sociale, per ricostruire la delicata storia scoperta da una visita all’ufficio Asl di Salerno. In precedenza il gip aveva respinto una prima richiesta di archiviazione presentata in prima battuta dalla Procura, con ulteriori accertamenti.
Il piccolo, figlio di un lavoratore angrese e una donna rumena, entrambi presenti nella prossima udienza camerale davanti al giudice in qualità di genitori, secondo le ricostruzioni effettuate dall’Asl, avrebbe subito i contestati abusi da un manovale di Sant’Antonio Abate. La “scoperta” che ha avviato l’indagine è scaturita da turbe comportamentali, con i fatti riferiti alla casa della nonna materna, una signora rumena di cinquant’anni.
Sotto inchiesta, con accertamenti ritenuti “insufficienti” dal Gip e novanta giorni di ulteriori indagini ordinate a febbraio scorso, c’è il 48enne presunto molestatore del bambino, indicato dal piccolo nel corso di una precedente simulazione assistita da psicologi e specialisti. Il bambino manifestava il suo forte disagio con pianti e reazioni violentissime fin dal dicembre 2015, col padre a sottoporre il piccolo ad una visita neuropsichiatrica.
Agli atti sono presenti dei video che mostrano il piccolo che si schiaffeggia e urla senza apparente ragione, rispondendo a stimoli costituiti dal nome della nonna, da quello della madre e del presunto molestatore, con l’indagine dell’Asl a documentare l’ipotesi nella sua fase iniziale. Era stato il Nucleo Operativo Territoriale Asl di Salerno, infatti, il 28 aprile 2016, ad individuare presunte tracce di maltrattamenti e abusi sessuali partendo da indicazioni del piccolo.
Si trattava di «comportamenti anomali del figlio, pianti inconsolabili, schiaffi e pugni sul viso ogni qualvolta si nomina madre, nonna materna e compagno della nonna, che lui chiama “Nanni”». Poi ci furono i lamenti per degli arrossamenti e il rifiuto di farsi abbassare pantaloni da parte del bimbo. Il 25 maggio l’incidente probatorio disposto dal giudice procederà all’assunzione di elementi d’indagine.
Alfonso T. Guerritore
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