Violentata a 12 anni dall’amico del padre

L’uomo era rimasto solo con lei nell’appartamento del genitore. Gli accertamenti medici hanno confermato l’abuso

L’orrore aveva il volto dell’amico di famiglia, quell’uomo di cui il padre si fidava ciecamente tanto da non trovare alcuna difficoltà nel lasciarlo solo in casa con la figlia di dodici anni. È stato invece proprio in una di queste occasioni che nell’appartamento si sarebbe consumata la violenza sessuale, un rapporto completo per il quale l’uomo è adesso sotto inchiesta e di cui la ragazzina sarà chiamata a ricostruire i dettagli martedì mattina, nell’incidente probatorio disposto dal giudice delle indagini preliminari. L’episodio risale a un’estate di due anni fa, quando la dodicenne era andata in vacanza dal padre in una località del Nord Italia. Il genitore si era trasferito lì dopo la separazione con la moglie, aveva trovato lavoro e la figlia lo aveva raggiunto per qualche giorno approfittando della chiusura delle scuole. Nessuno avrebbe mai immaginato che quella vacanza si sarebbe trasformata in un incubo. L’uomo approfittò dell’assenza del padre e la trascinò in camera da letto, abusando di lei. A confermare la violenza fu la visita ginecologica in ospedale, a cui la ragazzina fu sottoposta alcuni mesi dopo, quando trovò la forza di confidare alla mamma quello che era accaduto. Ancora scossa, raccontò dell’aggressione, delle intimazioni al silenzio, e poi di un altro episodio in cui l’amico del padre l’aveva di nuovo molestata, cogliendo l’occasione di un altro momento in cui erano rimasti soli per tentare di baciarla. La madre decise subito di sporgere denuncia, portò la ragazzina dai medici e gli accertamenti confermarono una lesione non recente dell’imene, compatibile con il periodo in cui la dodicenne circoscriveva l’episodio di abuso. Da lì è partita l’inchiesta giudiziaria, affiancata da un sostegno psicologico per la ragazzina, che ora è pronta a ricostruire la vicenda davanti al giudice. Martedì salirà verso il Tribunale del Nord accompagnata dall’avvocato Maria Gabriella Gallevi, che la rappresenta nel procedimento e che in questi mesi l’ha affiancata con un supporto anche psicologico. Sarà anche l’occasione per incontrare il padre, visto che dopo la violenza le visite si sono diradate perché lei non aveva voglia di tornare in quella casa. La scoperta dell’abuso è stato uno choc anche per lui, che non sapeva nulla e non aveva mai avuto sull’amico sospetti di alcun genere. Quando l’ex moglie lo ha avvisato, gli è come caduto il mondo addosso. E adesso è pronto ad affiancarla anche in un eventuale processo davanti al Tribunale.

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