la sentenza

Violenta lite davanti casa col padre Zullo assolto

È stato condannato a 10 mesi di reclusione ma solo per il reato di evasione dagli arresti domiciliari Vincenzo Zullo, pregiudicato cavese sorvegliato speciale, arrestato nel febbraio scorso con le...

È stato condannato a 10 mesi di reclusione ma solo per il reato di evasione dagli arresti domiciliari Vincenzo Zullo, pregiudicato cavese sorvegliato speciale, arrestato nel febbraio scorso con le accuse di detenzione di arma bianca, minacce di morte e violazione degli arresti. Il 33enne di Cava ha ottenuto un forte ridimensionamento dalle accuse in sede di giudizio di primo grado, col tribunale monocratico a disporre assoluzione per i due capi d’accusa più gravi, il porto d’arma bianca e le minacce msse nei confronti del padre, il noto pregiudicato Dante Zullo. Secondo l’accusa il giovane brandì un coltello da cucina contro il genitore, in presenza della madre. Proprio la donna riferì ai carabinieri di essere stata picchiata dal figlio, accusa non supportata da ulteriori testimonianze.

All’arrivo dei militari della stazione di Cava, i due Zullo, padre e figlio, stavano litigando in strada, all’esterno dell’abitazione dove Vincenzo era detenuto agli arresti domicliari. L’accertamento sui luoghi si concluse col rinvenimento di un coltello ma a cento metri dall’abitazione, circostanza che ha escluso la prova della detenzione, come spiegato dal giudice Diograzia nella motivazione della sentenza. L’arma incriminata infatti era su un muretto, molto distante dal pregiudicato. Nessuna conferma della violenza e delle minacce venne riportata dalla presunta vittima, il padre dell’imputato. Anche la madre non formalizzò alcuna querela, con la conseguente insussistenza registrata dal tribunale per l’accusa di minacce. Vincenzo Zullo era già finito in manette in diverse occasioni, arrestato nell’estate del 2012 proprio insieme al padre, su indagine della Dda di Salerno.