Violenta la figlia minore: a giudizio

Processo immediato per un 50enne di Scafati. Le segnalazioni dalla scuola

SCAFATI. Il gip accoglie la richiesta della procura e fissa al 23 ottobre prossimo il processo per abusi sessuali nei confronti della figlia minore. Il 50enne scafatese comparirà davanti al tribunale con decreto di giudizio immediato con le gravissime accuse di maltrattamenti, percosse e violenza sessuale reiterata nei confronti della figlia minore, alunna della scuola media San Pietro, quartiere periferico di Scafati.

La delicata indagine era nata dalle osservazioni delle insegnanti, con le conferme raccolte dal preside e il supporto di assistenti sociali e psicologi, fino al lavoro degli investigatori a ricostruire la vicenda, una storia di orrori andata avanti per anni. Secondo le indagini, ora confluite nel decreto firmato dal gip, in attesa di un processo odi un eventuale richiesta di rito alternativo, l’uomo avrebbe più volte compiuto violenze fisiche nei confronti della figlia, costringendola in un contesto familiare di grande degrado, con soggezione psicologica, minacce e terrore continuo. Lo stesso uomo avrebbe inoltre impedito alla figlia di frequentare regolarmente la scuola, con lunghissimi periodi di assenza, privandola persino del cibo sufficiente “perchè non era fonte di guadagno”, tra percosse senza motivo, faccende domestiche imposte, botte, costrizioni e vessazioni, in condizioni igieniche precarie arrivate fino all’abbrutimento.

Gli episodi contestati di violenza sessuale sarebbero avvenuti durante le assenze da casa della moglie e degli altri figli. “”Se parli ti uccido”; diceva alla figlia durante gli atti sessuali, secondo quanto raccolto dagli inquirenti, spogliandosi e abbassando le mutandine alla ragazza per poi violentarla. “facendola chinare col pretesto di raccogliere qualcosa a terra, piegata in avanti sul suo letto, per pretendere rapporti orali e anali”, direttamente nella stanza della ragazza.

Le indagini comprendono relazioni investigative della sezione p.g. della procura, consulenze psicologiche e interrogatori assistiti, con l’esame della minore svolto da parte di personale specializzato.

Agli atti è allegato un doloroso tema in classe nel quale la ragazza racconta la sua felicità per le attenzioni ricevute in classe, per la prima volta da anni, nonostante le condizioni igieniche precarie un vocabolario ristretto e grosse difficoltà di socializzazione, con il padre a consumare le violenze sessuali in stato di ubriachezza “fin da quando la piccola aveva sei anni”. Il gip ha accolto la richiesta di giudizio immediato presentata dalla procura. Ora dovrà essere un processo a stabilire la verità.

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