IL FATTO

Violentò bimba nel pollaio, condannato

Oltre 3 anni di reclusione all’allevatore di Sant’Egidio che abusò di una piccola di 6 anni con la scusa di mostrarle le galline

SANT’EGIDIO MONTE ALBINO - È stato condannato a tre anni, un mese e dieci giorni di reclusione il 43enne accusato di violenza sessuale consumata nei confronti di una bimba di sei anni, insidiata con la scusa di farle vedere le galline nel pollaio. La sentenza è stata emessa dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Nocera Inferiore, Luigi Levita , al termine della camera di consiglio, chiudendo il rito abbreviato.

La contestazione, aggravata dall’abuso delle condizioni di inferiorità, era stata avviata a seguito della denuncia dei genitori della vittima, con la successiva apertura dell’inchiesta e la costituzione della parte civile, rappresentata dalle legali Giovanna Ventre e Gerarda Scarpato . I fatti in oggetto erano stati precedentemente esaminati nel corso di un incidente probatorio, con la testimonianza della vittima, minorenne. Tutto accadde nella zona rurale di Sant’Egidio, nell’estate del 2018: l’attività investigativa si era incentrata su una visita della nonna e di sua nipote, la piccola vittima di sei anni, presso la casa di campagna dell’imputato, dove erano presenti animali e prodotti agricoli di sua produzione. In questa circostanza, ad agosto 2018, la bimba fu accompagnata dall’uomo con un pretesto: qui lo stesso la prese per mano portandola con sé sul retro del giardino- proprietà, con una scusa, «per farle vedere le galline».

Una volta al riparo da altri sguardi, arrivato in un angolo, l’uomo prese il sopravvento sulla piccola, toccandole le parti intime. A partire dal racconto dei familiari, con le successive ricostruzioni portate avanti dalle autorità giudiziarie, l’inchiesta coordinata dal pm Viviana Vessa , sostituto della procura nocerina, concluse la fase preliminare con la richiesta di processo. Agli atti erano state raccolte la querela della madre della bambina e l’interrogatorio alla nonna, in qualità di persona informata dei fatti. Entrambe le donne erano state ritenute credibili nella prima fase giudiziaria, con conferme incrociate in entrambe le versioni rese agli investigatori.

Secondo la ricostruzione dei fatti, l’uomo approfittò della piccola dopo averla portata con sé nel pollaio, con un preciso scopo di natura sessuale. La difesa dell’uomo richiesto il giudizio abbreviato, beneficiando del previsto sconto di pena, con gli elementi di prova raccolti fino a quella fase e l’incidente probatorio svolto davanti al giudice per cristallizzare la prova. Il giudice ha ritenuto solide le ricostruzioni svolte dall’accusa, evidenziando elementi chiari a carico dell’imputato: la condanna a suo carico comprende interdizione perpetua da tutela e curatela, e dai pubblici uffici per 5 anni.

Alfonso T. Guerritore