Il caso

Vino all'Expo: l'Aicat di Salerno presenta una diffida all'Ue

Baselice: "Tentativo di fidelizzare tra i bambini i consumatori del domani"

SALERNO. Come  già annunciato all'Alcohol Prevention Day del 16 aprile scorso a Roma, l’AICAT (Associazione Italiana Club Alcologici Territoriali) ha presentato nei giorni scorsi al Parlamento Europeo, alla Commissione Europea DG Sanità e Sicurezza alimentare, al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, al Ministero della Salute, al Ministero delle Politiche Agricole, all’Autorità Europea per la sicurezza alimentare, al Commissario Expo e alla Procura della Repubblica di Milano, per gli atti di sua competenza, una formale diffida preventiva a tutela dei minori, tesa ad accertare e far rispettare che ogni informazione inerente le bevande alcoliche rivolta al pubblico nel Padiglione del Vino di EXPO Milano 2015 sia coerente con le prescrizioni contenute nell'art.13 della Legge 125/01 e nella sentenza della Corte di Giustizia  dell’Unione Europea del 6 settembre 2012.

Nel provvedimento, presentato dagli avvocati Freda e Corrente di Salerno, l’associazione invita e diffida i soggetti in indirizzo, ciascuno per la parte di propria competenza, ad adottare gli atti e i provvedimenti opportuni al fine di rimuovere immediatamente ogni iniziativa che possa influenzare il comportamento dei minori in relazione all’uso dell’alcol, adottata presso il suddetto Padiglione EXPO 2015; in subordine, a fornire una informativa corretta, che evidenzi e sottolinei i rischi e i pericoli dell’alcol ed escluda, con determinatezza, qualsiasi effetto benefico del vino e degli alcolici in generale.

“Lo stand del vino di EXPO 2015 è un’iniziativa che risponde ad una logica di marketing commerciale  che tende a frenare il trend negativo del mercato del vino con un evidente intento di  fidelizzare tra i bambini  i futuri consumatori – afferma Aniello Baselice, presidente dell’AICAT –Ciò contravviene ai principi di tutela dei minori, poiché alimenta  un’operazione di disinformazione, di manipolazione culturale oltre che di rischioso condizionamento della sfera psicologica ed emotiva dei minori che mira a normalizzare il consumo in famiglia come fattore di  benessere  e addirittura di promozione della salute. Le più recenti ed autorevoli evidenze scientifiche diffuse a livello internazionale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e rilanciate in Italia dall’Osservatorio Nazionale sull’Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità sulla natura tossica, cancerogena e psicoattiva dell’alcol    smentiscono clamorosamente i presunti effetti salutari legati ad un consumo anche minimo di vino e di altre bevande alcoliche”.

“In particolar modo per i bambini e i minori di 21 anni - continua Baselice - lebevande alcoliche non sono un prodotto benefico, soprattutto per i bambini e i minori di 21 anni a causa della loro vulnerabilità cerebrale all’alcol e all’immaturità del sistema enzimatico che lo metabolizza.”