“Vincolo” sugli alberghi «No alla trasformazione»

Centola, non è più possibile far diventare abitazioni le strutture turistiche Il presidente Ciccariello: «Così non depauperiamo il patrimonio ricettivo»

CENTOLA. E' un colpo di spugna sul passato. O meglio, è il colpo di reni verso il futuro di un Comune più rispettoso dell' ambiente e dei suoi abitanti: favorire lo sviluppo delle strutture alberghiere e dei villaggi turistici esistenti facendo in modo che chi trasforma un albergo o un villaggio non possa ricavarne civili abitazioni.

La decisione è stata adottata, con voto unanime, dal Consiglio Comunale di Centola, presieduto dal presidente Gianfranco Ciccariello.

L’assise cittadina ha infatti deliberato «di non consentire sul territorio comunale mutamenti di destinazione d’uso degli immobili aventi destinazione turistico-ricettive e di rotazione d’uso, in civile abitazione».

«Questo – spiega il presidente Ciccariello – per non depauperare il patrimonio turistico ricettivo esistente, l’unico che può garantire continuità occupazionale e una qualificata ospitalità in grado di promuovere e mantenere un turismo non solo locale ma di più ampio respiro». Insomma niente case negli ex villaggi e negli ex hotel. Una scelta che il sindaco Carmelo Stanziola aveva già anticipato alcuni mesi fa.

«La volontà della maggioranza – ha aggiunto il consigliere Cristiano Meluccio – è quella di non consentire sul territorio comunale mutamenti di destinazione d’uso delle strutture ricettive in strutture per civile abitazione».

«L’indirizzo urbanistico del territorio – continua - dovrebbe essere quello di incentivare e sostenere la riqualificazione del patrimonio turistico-ricettivo esistente in modo da offrire livelli più alti di accoglienza turistica». «Dobbiamo lavorare per migliorare l’esistente – ha spiegato invece il vice sindaco Silverio D’Angelo - non per stravolgerlo e cancellare i segni di un passato dignitoso». In realtà il rischio di una speculazione edilizia era altissima. Se gli hotel tra le tre e le quattro stelle sembrano ancora reggere la concorrenza di affittacamere, bad&breakfast, residenze turistiche, l’altra faccia della medaglia è quella di strutture costrette a fare i conti con spese sempre più ingenti e con la clientela che diminuisce a causa della crisi. E in questi casi si cerca di risanare i debiti trasformando le strutture in appartamenti, poi mettendoli in vendita.

Il Consiglio Comunale ha anche chiesto alla Regione di «adottare nelle opportune sedi ogni utile iniziativa per l’incentivazione alla riqualificazione dell’esistente». ©RIPRODUZIONE RISERVATA