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Vincoli del Parco, Doddato avvia “exit strategy” legale

ROSCIGNO. Hanno partecipato in tanti domenica a Roscigno all’incontro dal titolo “Morire di Parco-di Parco si muore. Parliamone” promosso dal Comitato “I briganti del Parco”. In Piazza Silvio...

ROSCIGNO. Hanno partecipato in tanti domenica a Roscigno all’incontro dal titolo “Morire di Parco-di Parco si muore. Parliamone” promosso dal Comitato “I briganti del Parco”. In Piazza Silvio Resciniti cittadini e amministratori hanno affrontato le tematiche legate al territorio: i cinghiali, i vincoli e lo spopolamento. Alla fine tutti i presenti hanno sposato la proposta del consigliere di Polla, Fortunato D’Arista, di fare una petizione popolare.

«Non è normale – spiega il sindaco di Roscigno, Pino Palmieri – che l’Ente Parco venga visto come nemico dai cittadini». Ha paragonato il problema dei cinghiali con l’Isis: «riusciremo – dice - a trovare una soluzione per combattere l’Isis e non per risolvere la problematica dei cinghiali. C’è un’apaticità che fa paura e la gente è ormai rassegnata, i giovani vanno via e i nostri territori stanno morendo».

Secondo Palmieri «determinati cavilli sono pesanti perché anche la coltivazione della terra non si può più operare con tranquillità: anche per tagliare un albero c’è una burocrazia che fa paura. Poi se al Parco aggiungiamo anche i vincoli della Soprintendenza». «Penso comunque – conclude – che il problema sono i sindaci e non i vertici del Parco per la loro faziosità». Presente all’incontro anche il sindaco di Ottati, Eduardo Doddato, che guida l’unico comune che finora ha votato la fuoriuscita dal Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Doddato ha annunciato che «martedì riunirò la giunta per conferire incarico legale ad un avvocato del posto per iniziare a preparare il terreno per uscire dal Parco».

Andrea Passaro