«Vincoli ambientali da rivedere»

Capaccio, la proposta di Paolillo: «Non ha senso mantenerli nei centri urbani»

CAPACCIO. «Alcuni vincoli imposti sul territorio comunale di Capaccio non hanno più ragione di esistere, vanno necessariamente rivisti». È quanto ha sostenuto il consigliere comunale Maurizio Paolillo, delegato allo sviluppo costiero, nel corso del suo intervento nell’ultima seduta di consiglio comunale.

«Per sviluppare l'economia locale – detto Paolillo - occorre senz'altro rivedere tutti i vincoli esistenti compreso quello ambientale, che non ha alcun senso mantenere per nuclei urbani, come ad esempio, il centro di Capaccio scalo. Sarebbe sufficiente salvaguardare la fascia di rispetto dai corsi d’acqua (150 metri) e lungo la costa (300 metri)».

Una proposta che trae origine dalla mappa, che identifica il perimetro del territorio dichiarato patrimonio dell’Umanità. «Dalla mappa – ha spiegato Paolillo - si evince che l’area che interessa il Comune comprende il capoluogo e si estende all’area archeologica fino al perimetro delle mura. Di conseguenza, se l’Unesco ha stabilito che è quello il territorio da salvaguardare, paiono ormai superati tutti i vecchi vincoli. Soprattutto dopo le affermazioni di Bouchenaki, che ha ribadito che l'Unesco ha inteso non solo salvaguardare un inestimabile patrimonio ma anche fare in modo che sia un volano per l’economia locale. Monumenti e bellezze naturali devono essere una risorsa e non un problema». Paolillo ha poi concluso: «Esaminando i vincoli specifici, quello riguardante l’area protetta dalla Legge 220 Zanotti Bianco del 1957 supera di un chilometro le mura mentre il sito Unesco si ferma al limite dell’antica muraglia loro limite,  con l'intenzione quindi di salvaguardare esclusivamente quella zona oltre al capoluogo».(a.s.)