Il caso

Vincita da capogiro, farsa da 10 e Lotto

Anziano si sente male nei pressi di una ricevitoria. Attore fa credere che abbia intascato un milione grazie al gioco

SALERNO. «Ed ecco, o signori, come parla la verità. Siete contenti? Ah! ah! ah! ah!». Sfuggire al relativismo non è cosa nè facile, nè scontata, come insegna Lamberto Laudisi, l’alter ego di Luigi Pirandello nell’opera “Così è (se vi pare)”. Non solo dietro le quinte, sulle tavole di legno del palcoscenico, stretti in un costume di scena. Nella vita reale, quella che accade e si manifesta ogni giorno, le riprove dell’impossibilità di codificare gli eventi in modo inequivocabile, sono migliaia, anche se a volte ne cogliamo solo gli aspetti più eclatanti, violenti o burleschi. Quella persona è veramente colpevole oppure no? Quell’altra è davvero così ragionevole come appare? E quell’altra ancora è così ruvida per scelta o è solo una maschera?
L’interrogativo che per ore la città si è posta, nella giornata di ieri, è molto più vicino all’umana invidia che alla divina capacità di introspezione: quell’anziano avvocato di cui scrivono tutti i siti, avrà vinto o no, la somma fantasmagorica di un milione di euro? Facile rispondere. Basta chiedere ai titolari della ricevitoria dove ha giocato, probabilmente senza troppa fiducia, come tante altre volte. Ed è a questo punto che un inaspettato colpo di teatro ribalta la lente con la quale si stava finora guardando un raro esempio di fortuna con la F maiuscola, accaduta a un uomo come noi, magari a un tiro di schioppo da casa nostra. «Non c’è stata nessuna vincita. Il mio è un esperimento sociale per dimostrare come la gente sia avida e menefreghista». Andrea Adinolfi è un regista e un attore parecchio eccentrico, nonché appassionato del suo mestiere. A Cava dirige Casa Teatro, tentando la strada del successo a botte di partecipazioni nelle fiction made in Italy. E parafrasando il titolo dell’ultima a cui ha preso parte, “Tutto può succedere”, ha deciso di trasformare una piccola disavventura in un banco di prova. Sono da poco trascorse le 11.30 di ieri mattina quando una telefonata al centralino del servizio di emergenza 118 sollecita l’arrivo di un’ambulanza in via Posidonia perché un uomo anziano ha accusato un malore. Come punto di riferimento viene data la ricevitoria di Massimo Adinolfi, un’istituzione per l’intero quartiere di Torrione e non solo, situata a una manciata di passi dal bar Linda e dalla pescheria soprannominata “O tarallaro”. In pochissimi minuti un mezzo dell’Humanitas raggiunge la ricevitoria ed all’interno trova l’anziano visibilmente provato, ma già in piedi. «Credo sia svenuto, gli abbiamo alzato i piedi, slacciato i pantaloni e poi gli abbiamo fatto bere acqua e zucchero», racconta l’attore ad uno dei soccorritori, aggiungendo: «Sapete com’è, ha vinto un milione di euro e non ha retto il colpo».
La notizia fa immediatamente il giro del quartiere, richiamando decine di curiosi che per oltre due ore hanno sbirciato all’interno dell’attività commerciale per strappare indiscrezioni sull’identità del fortunato. «Si tratta di un cliente abituale che ama il Dieci e lotto - spiega in un primo momento Adinolfi - Ha intascato una vincita altissima e quando l’ha realizzato, si è improvvisamente accasciato al suolo». Per qualche minuto mima la scena, con una certa dovizia di particolari. Poi, all’improvviso, la confessione: «Il signore non ha vinto nulla. Si è semplicemente trattato di un esperimento sociale alla FanPage - incalza con voce quasi baritonale, spalancando le braccia per sottolineare la magnitudine del gesto - Volevo capire come avrebbe reagito la gente. L’anziano ha avuto un malore, indipendente da ogni giocata. Io e mio fratello l’abbiamo soccorso, ma mi è subito balzata agli occhi la grande indifferenza di chi ci circondava. Nessuno si è preso la briga di darci una mano»: E così Adinolfi decide di diffondere una falsa notizia: «Quell’uomo ha avuto un malore perché ha vinto un milione di euro». Ecco dunque «che ci stava tirando via dritto è entrato in negozio e in poco tempo si è fatta la folla, questo a dimostrazione di come alle volte l’essere umano sia veramente meschino, probabilmente per necessità». Il presunto vincitore, ripresosi dal colpo, ha fatto ritorno a casa, rifiutando il ricovero in ospedale. Il personale sanitario dell’ambulanza, che non aveva avuto modo di dubitare della versione fornita dall’attore, è ancora sotto choc, mentre il vero protagonista di questa vicenda, evidentemente a caccia di notorietà, ha avuto l’occasione di una vetrina di cui la città ha parlato per diverse ore. Le cose sono andate realmente in questo modo? Così è. Se vi pare...
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