il caso

Villa Rende preda dei vandali

Senza custodia, l’area verde ai Pianesi rischia già di chiudere

Tanti appelli per la riapertura al pubblico ma intanto la carenza di vigilanza rischia già di farla chiudere. È la famosa villa Rende ai Pianesi che è teatro delle scorribande di vandali.

Per la sua riapertura, avvenuta circa tre settimane fa, c’era stata una mobilitazione generale dei residenti dell’antico borgo, i quali avevano chiesto all’amministrazione Galdi di poter fruire dell’area verde nel periodo estivo, almeno fino a quando non riprenderanno i lavori per la riqualificazione degli interni della villa.

A riapertura avvenuta, però, con il presidente dell’associazione “San Gaetano” che si è preso l’impegno di aprire e chiudere Villa Rende, sono subito arrivate lamentele dovute al fatto che la struttura, soprattutto tra le 14,30 e le 16, è frequentata da ragazzi tra i 12 e i 18 anni, spesso non del posto, che la saccheggiano. Cosa ancora più grave, i giovani scavalcano la recinzione del cantiere per nascondersi nelle strutture pericolanti. Recinzioni sulle quali ad aprile dello scorso un dodicenne dei Pianesi si lacerò i legamenti del braccio per recuperare il pallone finito al di là della delimitazione.

Da allora è passato oltre un anno, ma all’interno della villa, dove non c’è guardiania, alcuni ragazzi continuano ad adottare comportamenti che creano pregiudizio al bene pubblico e allo loro stessa incolumità. Oltre ad invadere le strutture pericolanti, sradicano alberi e rami che poi lanciano all’interno della vasca. Ma nella villa entrano anche persone a cavallo ed altre che portano a spasso i cani.

Due le possibili soluzioni avanzate dai residenti del posto: dare la possibilità ad un privato di gestire un gazebo e curare anche la vigilanza, o predisporre controlli periodici da parte dei volontari civici, come già del resto è accaduto in passato.

Annalaura Ferrara

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