Vigili urbani: mancano uomini e mezzi 

Sala radio senza strumentazioni, scarseggiano anche le auto di servizio. La Cgil chiede un incontro all’Amministrazione

Polizia municipale al collasso, tra problemi antichi acutizzati dall’invecchiamento del corpo, mancanza di uomini e mezzi ed organizzazione del lavoro da migliorare. Ed è a rischio la qualità e lo stesso servizio ai cittadini, gravato dalla mancata consapevolezza che il mondo della polizia municipale è defunto. Le nuove esigenze di sicurezza pubblica, infatti, fanno dei caschi bianchi una forza di polizia a tutti gli effetti.
I problemi sono tanti: la cosiddetta sala radio è uno stanzone con poca strumentazione, schermi spenti per le telecamere in città, computer funzionanti a stento, personale che ruota senza una specifica competenza. Molti agenti non hanno la radio in dotazione e non vi è (tranne per i giorni di Luci d’artista) un collegamento con la sala operativa della questura. Chi opera in strada ha difficoltà a ricevere in tempo utile ausilio dai colleghi o da altre forze dell’ordine. In strada ci sono pochi uomini. Il corpo, un tempo di 306 unità, ora conta 202 agenti e sottufficiali e 32 ufficiali. Oltre una quarantina quelli con prescrizioni (limitazioni nel fare servizio): si tratta spesso di quegli operatori che per anni sono stati in strada e hanno lavorato sodo, attività molte volte non premiata da promozioni.
La media di età del corpo è elevata, supera i 55 anni. Andrebbe abbassata drasticamente, favorendo l’esodo presso altri uffici del Comune o un impiego all’interno del corpo più idoneo a sfruttarne l’esperienza. Mancano, inoltre, le auto necessarie per il servizio e molti sono gli agenti a piedi. Avere un intervento per auto in doppia fila o davanti a passi carrabili, nei fine settimana, è diventato difficile o tardivo. Per Luci d’artista sono stati assunti alcuni agenti a tempo determinato: giovani impiegati per alcune ore la settimana, dotati solo di fischietto, borsello, paletta e “fratino” che non hanno nessuna preparazione specifica nell’attività di polizia. Sono volenterosi, preparati culturalmente ma che non sanno dare l’alt a un’auto in modo utile o gestire un incrocio e che agiscono in maniera spesso solitaria, senza radio o supporto efficace, denunciano le organizzazioni sindacali. Pur essendo agenti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza non sono armati e sono poco riconoscibili dagli utenti per le funzioni che la legge affida loro.
Ultimamente è arrivato anche personale dalla polizia provinciale che va riprofessionalizzato secondo le esigenze della municipale. La Cgil da tempo rivendica una riorganizzazione totale del corpo, con tre macroaree (servizio interno, esterno e supporto all’esterno) con differenziazione di salario accessorio, la rivalutazione delle professionalità interne e la possibilità di trasferimento con mobilità per chi non voglia rimanere più nel profilo e non abbia requisiti di idoneità sufficiente.
La Cgil chiede più mezzi (auto e ricetrasmittenti), una modernizzazione della sala radio e un distaccamento in centro. Andrebbero poi ridefinite le competenze tra tutte le forze di polizia per evitare confusioni. Domenico Sorice e Pasquale Abignano dalla Cgil chiedono «un tavolo con l’amministrazione comunale affinché il comandante sia messo in condizione di risolvere questi anni problemi storici».
Salvatore De Napoli
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