Ospedale Ruggi

Salerno

Vigile urbano morto, il dolore dei colleghi

L’agente si è tolto la vita con un colpo di pistola nella sua casa di Mercatello

SALERNO. Ieri mattina è deceduto all’ospedale Ruggi d’Aragona l’agente di polizia municipale che nel weekend tra il 20 e il 21 maggio scorsi si sparò un colpo di pistola all’addome per togliersi la vita. Le sue condizioni risultarono subito critiche, il proiettile pare avesse trapassato il diaframma per fermarsi dietro al fegato. Nei giorni scorsi, però, il 59enne C.C. aveva dimostrato forza fisica e il trascorrere dei giorni lasciava ben sperare, invece ieri mattina non ce l’ha fatta. È stato controllato il suo tracciato cardiaco per il tempo necessario previsto per legge, ma non è emerso alcun segno di vita. La notizia della morte dell’agente è stata notificata al sostituto procuratore di turno, Maria Chiara Minerva, che, non avendo ravvisato la necessità di ulteriore approfondimenti, non ha disposto né l’esame esterno né quello autoptico. Per C.C. è stata applicata la deroga normativa che consente l’uscita della salma dall’obitorio prima delle trenta ore dal decesso.
Ieri all’obitorio del Ruggi, oltre ai familiari e ai parenti, vi è stato un andirivieni di numerosi colleghi e amici per dare l’ultimo saluto all’agente. «Era un uomo perbene e tanto generoso, come collega quando era di pattuglia era sempre allegro, faceva stare tutti di buonumore, aveva sempre la battuta pronta e alle cene non mancava mai la sua chitarra», questo il ricordo di alcuni dei colleghi che lo conoscevano da oltre trent’anni e ieri erano all’obitorio. Un carattere allegro, anche se nella vita dell’agente non mancavano i problemi. Da tempo assisteva la moglie ammalata e a causa dei suoi problemi di salute e in passato si era recato in tanti ospedali, sia in Italia e sia all’estero pur di vederla guarire. Invece già da un po’ la situazione era peggiorata e questo probabilmente lo avrà segnato, contribuendo a una depressione che lo ha portato alla morte.
Una vita affatto facile la sua, che comunque aveva affrontato finora con fiducia e atteggiamento positivo. Ma altre difficoltà sopraggiunte lo avranno sconfortato fino ad arrivare all’insano gesto. Ieri è sopraggiunto l’arresto cardiaco, lasciando nella disperazione la famiglia e i tanti parenti e amici che speravano in una sua ripresa. Per togliersi la vita l’agente ha utilizzato la sua pistola regolarmente detenuta. Fu soccorso nella sua abitazione in via Leucosia a Mercatello, e la notizia si diffuse rapidamente. Numerosi messaggi di cordoglio sono stati lasciati ieri su facebook da amici, colleghi e dipendenti comunali che speravano di rivederlo di nuovo al lavoro e che, invece, lo hanno salutato un’ultima volta lasciando dei post per ricordare la sua ironia e la sua gentilezza. Marcella Cavaliere
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