INFLUENZA SUINA

Vietato baciare il braccioalla festa di San Matteo

L'allarme per la febbre suina condiziona anche la festa patronale di Salerno. Niente bacio alla reliquia, così come deciso dall'Asl e dalla Curia. Analogo provvedimento già preso a Napoli e poi revocato dal cardinale Sepe

In occasione delle celebrazioni per la festività di San Matteo, non sarà consentito di baciare il "braccio" del Santo patrono. I fedeli salernitani potranno toccare la reliquia soltanto con la mano. Si tratta di una misura di prevenzione, pur non sussistendo, allo stato, allarmismi da riferire al contagio dell'influenza A. La decisione, come riporta una nota ufficiale dell'Asl di Salerno, è stata adottata al terrmine di un incontro tra l'As, rappresentata dal direttore del Dipartimento di Prevenzione dottor Domenico Della Porta, e le autorità ecclesiastiche. Nei giorni scorsi analogo provvedimento era stato preso a Napoli per la teca contenente il sangue di San Gennaro, patrono della città.
Nuovo caso nel Cilento. Un uomo di Agropoli è ricoverato nell'ospedale di Vallo della Lucania perché colpito da influenza A. Sta bene e le sue condizioni non destano preoccupazioni. Non è stato disposto il trasferimento, anche perché i medici non escludono di poter dimettere il paziente già nei prossimi giorni.
Sta bene il cavese. Non ha più il virus H1n1 dell’influenza A, il giovane di 27 anni, originario di Cava de’ Tirreni, ricoverato nell’ospedale per malattie infettive Cotugno di Napoli. Lo ha reso noto il primario del reparto di malattie infettive, Franco Faella. L’uomo dopo una settimana di terapia farmacologica, si è sottoposto nuovamente al test ed è risultato negativo. Le sue condizioni, ha spiegato Faella, sono in netto miglioramento e presto potrebbe essere dimesso.
Il giovane era stato trasportato in ambulanza al nosocomio napoletano nei giorni scorsi, dall’ospedale di Vallo della Lucania dove era stato ricoverato sabato della scorsa settimana in preda alla febbre alta. Nel presidio ospedaliero cilentano è stato tenuto sotto osservazione per ventiquattr’ore prima di essere trasferito, in via precauzionale, a Napoli. Il cavese si era recato, ad agosto, in Spagna e, di seguito, in Sardegna per trascorrervi le ferie che aveva poi deciso di concludere a Casal Velino, dove ha cominciato ad accusare i primi sintomi.
Le condizioni del paziente fin da subito non sono apparse preoccupanti dal momento che non presentava più febbre una volta ricoverato a Napoli, nonostante il lieve affanno che gli impediva di respirare agevolmente. Non è stato tenuto in isolamento, ma nella corsia del reparto infettivologico. Il giovane cavese, dunque, rientra tra i venti casi verificatisi in Campania per cui è stato necessario il ricovero in ospedale.
Gli altri casi. Ma buona notizie arrivano anche per altri pazienti ricoverati a Napoli. L’ospedale Cotugno ha fatto sapere ieri che «sono in ottime condizioni anche gli altri due pazienti ricoverati al Cotugno con virus H1n1, un uomo di 25 anni, e una 37enne cubana». Sono in attesa del responso del test una donna e due uomini arrivati domenica in ospedale, con sospetto caso di influenza A. Per tutti e tre le condizioni di salute sono buone.