PARTITO DEMOCRATICO

Viene dal sindaco di Salernola spallata più forte per Bassolino

Rimosso il dirigente che arruolava la claque elettorale con i soldi pubblici. De Luca: "Con me contro la camorra. Veltroni qui deve cambiare i dirigenti di partito". Valiante contrattacca: «A Salerno le società miste fanno di peggio». Sospetti su manifesti cestinati

La prima testa a cadere, nel tourbillon elettorale del Pd, è quella del funzionario Italo Abate. Ieri la giunta regionale ha licenziato il capo area dei lavori pubblici, che a tutti i dirigenti del settore aveva inviato la "lettera scandalo" per cooptare una claque pagata all’incontro con l’assessore De Luca e il presidente Bassolino. Ma la sua testa al De Luca sindaco non basta: lui preferirebbe che a "rotolare" fossero quelle dei politici (De Mita e Bassolino per primi) e per questo ha fatto appello ieri niente meno che a Veltroni.
«Gli chiedo di fare in modo che il Partito democratico sia un terremoto politico nei quadri dirigenti - dice in un incontro al Polo nautico -Se non si cambiano le oligarchie, non andremo lontano». E insiste:«Lo dico perché quando Veltroni è venuto a Napoli credo non abbia espresso fino in fondo un’opinione equilibrata sulla Campania».Pausa. «Dovrá dire che in questa regione ci sono cose tremendamente sbagliate». Poi va giù con l’appello a votare i suoi candidati per sconfiggere «la camorra e i camorrismi», per mandare a casa De Mita e Bassolino. «Potranno anche vincere le primarie, ma quando voterá l’intero elettorato saranno travolti.E allora dovranno dire grazie a De Luca se questa regione non sará consegnata ai fascisti».
• La giornata del quintultimo giorno prima del voto si chiude con queste parole.Era iniziata, in mattinata, con l’assessore regionale Enzo De Luca che scaricava il suo funzionario e ne proponeva la rimozione. Della lettera, scritta su carta intestata dell’assessorato, spiegava di non sapere nulla; per iscritto chiedeva conto al dirigente di un "incomprensibile comportamento" e ne sollecitava le dimissioni o il licenziamento. Non era ancora pomeriggio quando la giunta si affrettava a dare il benservito a Abate, revocando il contratto di consulenza che lo legava all’ente fino al prossimo dicembre. Dalla Regione non ci stanno però a recitare solo il ruolo degli imputati, e il vicepresidente Antonio Valiante contratrattacca. «E’ accaduta una cosa deprecabile e subito abbiamo provveduto. Mi auguro che anche gli altri si comportino così, nei confronti dei dirigenti di societá partecipate che stanno facendo questo e anche di più». Il pulpito della predica deluchiana è giudicato «assolutamente non credibile». «Molte volte a Salerno si utilizza il potere per sostenere le proprie battaglie. Basti pensare a cosa sta accadendo per i nostri manifesti: quelli affissi sono sicuramente meno di quelli richiesti.Il sospetto è legittimo, e il Comune dovrebbe dare risposte». Intanto sul caso della lettera il centrodestra chiede le dimissioni dell’assessore, e alla camera Sinistra Democratica presenta un’interrogazione al ministro Amato. La bagarre rischia di travolgere il candidato Tino Iannuzzi, che prova a tenersi fuori e rivendica per sé «un percorso politico e civile su cui nessuno può dire una virgola». «Io non ho mai avuto ruoli di gestione.Io posso andare a testa alta.La veritá è che certe aggressioni si fanno perché su di me non si può dir nulla. E celano il desiderio d altri di arrivare a ruoli di gestione».