Vie del mare, un’occasione sprecata

Nate come alternativa alla Ss 163 Amalfitana, servono solo Amalfi e Positano

CETARAI. Avrebbero dovuto rappresentare una valida alternativa al trasporto su gomma e consentire, in questo modo, di decongestionare la Statale amalfitana, la strada tutta “curve” che, soprattutto d’estate, diventa una bomba ad orologeria, per via delle code chilometriche che si formano nei punti più stretti. Invece le vie del mare, in tutti questi anni, non hanno mai spiccato il volo e non sono diventate, così come era nei programmi, l’autostrada della Costiera. Problemi politici, ma anche spreco di troppo denaro pubblico, hanno tarpato le ali al decollo definitivo del progetto che, mai come ora, sarebbe vitale per l’economia e la mobilità della Costa d’Amalfi, che vive di turismo e che, proprio offrendo sempre più servizi, non solo agli ospiti ma pure ai residenti, può essere sempre più competitiva. Perché oggigiorno la situazione è addirittura più complicata rispetto a qualche anno fa, anche da un punto di vista organizzativo. Manca, infatti, un Ente che possa coordinare il traffico marittimo e, soprattutto, non c’è nessuna autorità che sia in grado di imporre agli armatori di effettuare quelle “fermate” che, invece, adesso vengono puntualmente saltate o, addirittura, non previste. E così si assiste all’assurda situazione che molti paesi siano tagliati fuori dal via vai dei traghetti, senza nessuna ragione plausibile, nonostante siano dotati di porti e di approdi. È il caso di Cetara, dove a dispetto di una struttura portuale attrezzata e pronta ad accogliere, in tutta sicurezza e comodità, i viaggiatori delle vie del mare, è esclusa, praticamente da sempre, dalle rotte delle motonavi. Fermarsi nella cittadina, infatti, è antieconomico, come più volte è stato risposto alle richieste inoltrate dal sindaco Secondo Squizzato, tant’è che viene garantito il servizio solo nelle occasioni in cui in paese sono organizzati eventi che mobilitano migliaia di persone. Più corse utili è meno inutili, invece, è lo slogan di Positano, dove, per l’appeal della “città verticale”, i traghetti accostano incessantemente, tanto da creare, soprattutto nei fine settimana estivi, problemi di ordine pubblico. Perciò è stato più volte chiesto, oltre al contingentamento degli “sbarchi”, anche di disciplinare, in maniera più logica, gli orari delle corse.

Gaetano de Stefano

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