Viale della Libertà strada della morte

Percorre viale della Libertà è come fare un giro sul “taka taka”. Lo soffrono le sospensioni delle macchine messe a dura prova da avvallamenti e rialzi del manto stradale. Mantenere la stabilità dell’...

Percorre viale della Libertà è come fare un giro sul “taka taka”. Lo soffrono le sospensioni delle macchine messe a dura prova da avvallamenti e rialzi del manto stradale. Mantenere la stabilità dell’avantreno è difficoltoso. Ci sono automobilisti che si danno a pericolosi slalom per evitare le chiuse dei tombini che fuoriescono anche di qualche centimetro dalla base della carreggiata. Situazioni di pericolo che rendono il viale – come lo chiamano i residenti della zona – una via a rischio. La strada è larga e a doppia carreggiata. Nello stradario cittadino ha un ruolo primario: funziona da circonvallazione del centro cittadino per chi proviene da Eboli, dalla Statale 19. Inoltre attraversa, da un capo all’altro, il popoloso rione Sant’Anna. Per quanto importante, l’arteria stradale non riceve la meritata manutenzione. A rendere una “giostra” la strada sono stati i ripetuti interventi per la sistemazione dei sottoservizi. Lavori discutibili che hanno lasciato traccia in superficie. L’ultimo lavoro, in ordine di tempo, è quello per la posa della capiente condotta sotterranea per il trasporto dell’acqua dal fiume Tusciano. Serve per abbeverare le terre della Piana del Sele. E di acqua, da queste parti, ne vedono tanta anche durante gli acquazzoni perché i sistemi di raccolta non riescono a recepirla. Di incidenti mortali non ne sono mancati, purtroppo. Lo testimoniano le piccole edicole funebri che i parenti delle vittime hanno messo a dimora ai lati della carreggiata.