Viaggio tra i “dannati” del rione Mariconda

Nelle palazzine di Scafati tra topi, allagamenti, fognature ostruite e liquami I residenti: «Parlano di risanare la zona ma noi stiamo ancora aspettando»

SCAFATI. Emergenza ambientale: degrado a Mariconda. Il grido d’allarme lanciato dai residenti delle palazzine Iacp. Lintervento tempestivo del Cotucit e la forte denuncia lanciata dal presidente Michele Raviotta, che stigmatizza l’estremo stato di abbandono igienico-sanitario della zona.

Fognature ostruite, enormi buche sul manto stradale, rifiuti ovunque, soprattutto ingombranti, odore nauseabondo, insetti.

Questa è l’immagine che resta impressa nello sguardo incredulo di chi si reca nelle Palazzine Iacp 5° piano site in via Gianlorenzo Bernini, alle spalle delle scuole elementari di Mariconda. Una condizione di profondo disagio quella in cui si vedono costretti a vivere gli sventurati cittadini che risiedono nei due fabbricati di cinque piani, che contano 15 appartamenti per ogni stabile.

Lo slargo adiacente alle palazzine si trasforma nelle ore notturne nel luogo ideale per coppiette e tossicodipendenti, dove spesso arrivano auto a grande velocità per depositare abusivamente rifiuti di ogni genere.

La fuoriuscita di liquami dalle fognature ostruite crea enormi pozzanghere maleodoranti e piene di microbi. «Viviamo peggio che nel Terzo Mondo - si sfogano Domenico Pepe, Andrea Schettino, Enrico Chierchio e tanti altri residenti scesi in strada a protestare per far sentire la propria voce -. Noi ed i nostri figli rischiamo ogni giorno di ammalarci. I viali sono attraversati da enormi ratti e serpenti che vediamo provenire dai giardini della scuola elementare. La fontana è rotta da tempo, ma l'acqua continua a scorrere con enorme spreco idrico. Siamo esasperati dalla sporcizia, non si può vivere così».

I vani posti sotto i due palazzi che anni fa accoglievano i serbatoi dell’acqua, ora rimasti aperti ed inutilizzati, accolgono ciarpame costituendo un rischio per chiunque vi acceda.

Così come la cabina dei contatori dell’energia elettrica, i cui fili sono pericolosamente scoperti. Raviotta: «Si parla del rilancio di Mariconda, ma queste persone vogliono i fatti. L’amministrazione deve dare risposte immediate, partendo dalla derattizzazione e disinfestazione. Occorre controllo e sicurezza, anche attraverso l'installazione di telecamere, che possano stanare gli incivili che depositano rifiuti, e limitatori di velocità».

Raviotta conclude la sua analisei della situazione disastrosa: «Riguardo alle responsabilità, diffido il Comune e l’Acse, l’Iacp e la Gori, ciascuno per le proprie competenze, ad intervenire con urgenza per porre fine a questa situazione insostenibile».

Maria Rosaria Vitiello

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