Viabilità in ginocchio nel Cilento La protesta degli imprenditori

Un gruppo di operatori turistici ha scritto al presidente Letta e ai vertici di Regione e Provincia «Siamo penalizzati dallo stato delle strade, serve un progetto chiaro e definitivo di riqualificazione»

VALLO DELLA LUCANIA. Gli operatori turistici cilentani protestano per le condizioni critiche in cui versa la viabilità nel Cilento. Almeno una cinquantina di loro sono stati firmatari di una lettera inviata al primo ministro, Enrico Letta; al ministro per l’ambiente, Andrea Orlando; al presidente della giunta regionale, Stefano Caldoro; al presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone; al presidente della Camera di commercio di Salerno, Guido Arzano; all’Anas; al presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Amilcare Troiano ed ai sindaci del comprensorio.

A loro chiedono «un chiaro e definitivo progetto di riqualificazione e risoluzione delle tante criticità che investono le strade dell’intero territorio cilentano». Le associazioni territoriali e i singoli, al fine di favorire la sopravvivenza delle proprie attività chiedono risposte ritenendo che «gli eventi franosi che hanno colpito da tempo il territorio a causa di un grave dissesto idrogeologico generalizzato hanno determinato condizioni disastrose della viabilità». Ritengono che «la lentezza della politica e della burocrazia nel ripristinare una viabilità degna di un paese civile sta vanificando tutti i nostri sforzi» per vendere il prodotto turistico “Cilento”.

«Una viabilità critica – secondo gli imprenditori - crea difficoltà nell’attirare turisti in quanto la situazione indecente delle strade nel nostro territorio ha sensibilmente intaccato l’immagine di ospitalità ed accoglienza del Cilento». Chiedono per questo di intervenire, in maniera immediata, su tre arterie, in particolar modo: «la strada provinciale 430, la principale arteria di collegamento viario tra il nord ed il sud della provincia di Salerno, laddove nel tratto compreso tra lo svincolo di Agropoli sud e Prignano Cilento, da mesi un’enorme frana impedisce la normale circolazione». Questa situazione «si è dimostrata particolarmente gravosa nel periodo di massimo affollamento stradale perché in presenza di autoarticolati si creano facilmente code». Inoltre «la strada ex Statale 447 che collega Pisciotta ad Ascea dove insiste la frana di Rizzico», ormai da 24 anni e vede la strada che collega le due località costiere cilentane chiusa da settembre scorso, comporta «grave pregiudizio economico per gli operatori di Pisciotta ed Ascea e penalizza anche il Parco archeologico di Velia nella fruizione del flusso turistico che insiste nella direzione Agropoli-Palinuro».

Per finire chiedono il ripristino del tratto stradale su cui incombe da otto anni «la frana nel comune di San Mauro La Bruca, che ha portato alla definitiva chiusura della strada» da marzo scorso «interrompendo i collegamenti per Palinuro e lo scalo ferroviario di Pisciotta».

Andrea Passaro

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