IL DEGRADO

Via Vernieri, un “sottopasso da incubo”

Infiltrazioni d’acqua e strutture cadenti: allarme per il passaggio pedonale mentre regna il degrado

SALERNO - L’intonaco ormai non esiste più e il soffitto di cemento è squarciato dai ferri che ormai sono visibili. Sembra di attraversare una caverna mentre si passa lungo il sottopassaggio di via Vernieri. Forse per le forti piogge e le infiltrazioni che si sono accumulate sempre più copiose, il tetto ormai è come se fosse in una stato grezzo, in fase di costruzione. Probabilmente, non si tratta di una situazione pericolosa per i passanti dal momento che, dopo un sopralluogo di un gruppo di operai, il passaggio non è stato interdetto. Ma l’impatto per chi lo attraversa è comunque abbastanza inquietante. Tra l’altro, si tratta soltanto dell’infiltrazione più visibile perché, anche scendendo le scale, sono evidenti le macchie di umidità che segnalano l’impropria presenza di acqua, quindi di un’infiltrazione che - se non sanata in tempo può avere effetti più gravi.

Non sono pochi, infatti, i punti da cui, durante le giornate di pioggia cade acqua che contribuisce a creare una sorta di effetto allagamento del sottopasso. Certo, si tratta di un punto di transito, comodo per raggiungere i due differenti ingressi della stazione Duomo, tuttavia resta un luogo abbastanza abbandonato e degradato nel suo complesso. Molto lontani dall’immagine underground e metropolitana, i graffiti che sono sui muri più che alla street art si ispirano al vandalismo e al degrado tout court.

Non bastasse l’incuria, sono arrivati anche i ladri. Qualche anno fa, infatti, furono rubate le plafoniere. Si trattò di un lavoro certosino durato almeno due notti che, alla fine, causarono un blackout che durò per qualche tempo fino a quando gli addetti alla manutenzione intervennero. Se sottoterra lo spettacolo è cavernicolo, quando si esce la situazione non è certo in migliori condizioni. In stato completo di abbandono e di incuria versano, infatti, entrambe le strade che costeggiano il trincerone tra spazzatura abbandonata a qualsiasi orario, bivacchi improvvisati con i resti lasciati l'indomani, il verde lasciato a se stesso

e le panchine praticamente quasi tutte distrutte. Non è migliore la situazione lungo le due scale che portano sul trincerone e che, al di la dei rifiuti accompagnano il passante con un persistente odore di urina. Eppure, proprio per questa zona era stato presentato un progetto di riqualificazione urbana con l’inserimento, tra l'altro, di graffiti veri. Invece nulla, tranne qualche sporadico intervento di pulizia, è stato messo in campo per risolvere questa situazione.

Eleonora Tedesco