Via Posidonia, la strada rurale è ora il centro dello shopping

Domani l’acquerello firmato dal conte Carrara il 5 settembre 1916 L’ingegnere Napoli: «Intorno all’arteria c’erano tanti lotti di terra coltivati»

Forte è il contrasto tra l’arteria di oggi – popolosa e gremita di palazzi – e quella di ieri. L’acquerello del conte Domenico Carrara è datato 5 settembre 1916. In luogo del viale dello shopping della zona orientale della Salerno attuale si può vedere la documentazione pittorica di una strada che agli inizi del Novecento appare sterrata; un viottolo di campagna percorso a piedi da una donna, probabilmente una contadina. In un senso e nell’altro vanno e vengono due carretti trainati da cavalli, unico diffuso mezzo di locomozione. Le case sono ad un piano, con la classica finestra ad oblò dei magazzini situati ai piani inferiori. Quasi tutte sono di mattoni crudi, poche hanno la dignità di uno strato di vernice. Ieri come oggi, via Posidonia è il cuore di Pastena: allora una contrada agricola, oggi pieno tessuto urbano. Il quartiere risulta appunto diviso tra il lungomare Colombo e il lungomare Marconi e anche tra via Trento e via Posidonia. Negli spazi di questo rettangolo che confina con il mare e con il vicino quartiere Mercatello, si può immaginare la scena del conte, seduto sull’erba che dipinge l’idillio agreste salernitano.

«Considerando che tutta la zona orientale di Salerno si è sviluppata notevolmente solo dopo l’alluvione del 1954 e successivamente del terremoto del 1980 – spiega l’ingegnere salernitano Tommaso Napoli – possiamo essere certi che la cornice di quest’opera era davvero la natura. Ai primi del secolo scorso, in una città non ancora colonizzata dalle automobili (solo alcuni proprietari terrieri potevano vantarne una), tutto si muoveva lento, senza quella frenesia che oggi, sulla stessa strada, siamo abituati a vedere». Napoli ricorda anche il lavoro del padre nella zona: «Era agronomo e quindi si è occupato di alcuni fondi. Effettivamente intorno alla via in questione insistevano numerose terre coltivate, spesso grandi lotti che poi si sono frazionati sempre più, fino a scomparire».

Via Posidonia prende il nome dal toponimo originale della vicina Paestum (verso cui si direziona), l’antica città della Magna Grecia intitolata dai colonizzatori ellenici al dio del Mare, Poseidone. Nonostante l’impianto moderno di tutti gli edifici, sulla strada in questione ci sono ancora alcuni palazzi sparsi che conservano le tracce di una architettura otto-novecentesca. Lo storico del territorio Vincenzo De Simone, scrive di una zona orientale a lungo terra di feudi agricoli: «Accanto a possedimenti di enti religiosi, diverse famiglie del patriziato salernitano possedevano vaste tenute agricole con annesse ville padronali, per lo più prospettanti lungo la strada, spesso notevoli per estensione e opulenza degli ambienti».

Paolo Romano

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