Via libera per Prete Sarà lui il presidente

Tra i consiglieri accordo fatto per una nomina già al primo scrutinio L’intesa ratificata nel corso della riunione convocata da Maccauro

SALERNO. Sarà Andrea Prete il nuovo presidente della Camera di commercio. Il dado oramai è tratto e non si torna più indietro. L’investitura ufficiosa c’è stata ieri pomeriggio, nel corso di un pre-consiglio convocato proprio con Lo scopo di trovare un’intesa. E ora, a meno di clamorosi colpi di scena nell’urna, il verdetto del Consiglio camerale, convocato per domani mattina, non dovrebbe nascondere nessuna sorpresa. Ancora 24 ore d’attesa e l’ex presidente di Confindustria diventerà nuovo leader dell’ente camerale per i prossimi otto mesi.

L’accordo che spazza via tutti i dubbi di una vigilia piuttosto tormentata è stato trovato nel corso di una riunione indetta da Mauro Maccauro, presidente di Confindustria, che ha convocato i 32 consiglieri, oltre che i presidenti delle associazioni categoriali, proprio per “addivenire nei tempi più brevi possibili – si legge nella nota di Assindustria – alla definizione del nuovo assetto di governance della Camera di Commercio”. Per la prima volta gli industriali sono usciti allo scoperto, ufficializzando la candidatura di Prete, e nel giro di poche ore è stato trovata la sintonia di vedute. Maccauro, una volta ottenuto il mandato dal direttivo degli industriali (allargato ai consiglieri camerali) al quale ha partecipato a sorpresa anche Alfonso Cantarella, da tempo in rotta con i “colleghi”, si è messo al lavoro. E ha subito cominciato a tessere la tela per trovare i voti necessari (almeno altri 19, da aggiungere ai 4 dei rappresentanti di Confindustria: Maccauro, Prete, Agostino Gallozzi e Aniello Russo) all’immediata elezione di Prete, senza che si corresse il rischio di una fumata nera. L’impresa non è stata delle più difficili, perché la strada era già stata spianata dal lavoro ai fianchi degli uomini di fiducia del “governatore” Vincenzo De Luca. Che nei giorni scorsi erano scesi in campo, caldeggiando l’elezione di Prete, sia attraverso telefonate ai membri del Consiglio che con la partecipazione personale alle riunioni dei commercianti e degli artigiani, categorie che avevano già trovato un’intesa per far eleggere Giuseppe Gallo. E l’opera di convincimento è stata efficace, tant’è che gli industriali, per conquistare lo scranno più alto della Camera di commercio, non sono nemmeno dovuti scendere a patti con le altre categorie. Il documento politico, che prevedeva l’allargamento della giunta a nove persone e, quindi, la “minoranza” per il presidente e il coinvolgimento categoriale negli organismi collegati alla Camera di commercio, non è stato né sottoposto all’attenzione dei convenuti e neppure sottoscritto. Sono argomenti che probabilmente saranno affrontati in seguito, in quanto per ora si punta all’elezione immediata del presidente. Ciò che premeva a tutti era di arrivare al Consiglio di domani con un accordo in modo da non procrastinare ulteriormente il valzer di nomi. Un obiettivo che è stato centrato e che adesso apre a nuovi scenari. Perché Prete dovrà traghettare l’ente e gestire alcune patate bollenti, come la vicenda Intertrade e l’aeroporto Costa d’Amalfi-Cilento, oltre che svolgere il ruolo di trait d’union tra le associazioni di categoria, prima che si torni, tra pochi mesi, nuovamente al voto.

Sulla sua elezione arrivano già le prime reazioni. La Cisl, tramite il segretario Matteo Buono, fa sapere di condividere la scelta di Prete, come successore di Arzano «a patto che sul discorso dell’aeroporto ci sia una continuità rispetto al passato, in quanto – aggiunge – siamo convinti che lo scalo salernitano sia un volano per lo sviluppo del territorio, un’infrastruttura che può far decollare la provincia salernitana. Se Prete condivide questo nostro punto di vista – conclude Buono – è il benvenuto, altrimenti non permetteremo a nessuno di abbandonare una delle poche vere occasioni che questo comprensorio ha per uscire davvero dalla crisi».

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