Via libera ai lavori anti erosione

Arriva anche il “sì” della Regione: entro marzo il cantiere al “Lido Azzurro”

AGROPOLI. Arriva l’ok da parte della Regione sulla compatibilità ambientale del progetto a protezione della costa e dell’abitato del Lido Azzurro di Agropoli. Era l’ultimo parere che il Comune, guidato dal sindaco Franco Alfieri, attendeva per poter dare il via all’opera programmata da tempo e sollecitata da residenti e titolari degli stabilimenti balneari della zona. Il progetto, finanziato per 4 milioni di euro dalla precedente amministrazione provinciale, retta dal presidente Angelo Villani, ha già acquisito infatti i pareri favorevoli di Genio civile, Capitaneria di porto, Ufficio delle dogane, Soprintendenza per i beni archeologici, Agenzia del demanio, Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, Autorità di bacino regionale Sinistra Sele.

Gli interventi prevedono la realizzazione di una scogliera foranea emersa che sarà posta tra il promontorio del centro storico e la foce ovest del Testene, a protezione della costa con massi naturali e il ripristino e l’adeguamento di quella già esistente. L’appalto, che dovrebbe essere assegnato entro marzo prossimo, sarà di tipo migliorativo. Si punta, oltre agli interventi di protezione dall’erosione costiera, anche qc una riqualificazione sostanziale della zona e a un abbellimento del litorale. L’urgenza dei lavori è dovuta anche al fatto che via Kennedy, adiacente la zona denominata “Lido Azzurro”, a causa delle mareggiate, nelle scorse settimane è stata interessata da una frana che ha comportato il cedimento del muro di contenimento e di parte della strada. Il Comune ha preferito non sprecare fondi per intervenire ora nella manutenzione della strada, il cui ripristino sarà inserito nel più ampio progetto di rivisitazione del litorale. Al momento, la strada franata è delimitata da apposita segnaletica. La zona presenta numerosi insediamenti turistico-ricettivi e commerciali, oltre alle abitazioni,che da anni sono costretti a fare i conti con le mareggiate. E l’erosione galoppante rischia di provocare il cedimento ulteriore della strada.

Andrea Passaro

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