San Matteo 2017

Via i senegalesi dalla Concordia, è polemica 

Il Comune nega l’autorizzazione per partecipare alla fiera dell’Anva. Il presidente: «Siamo discriminati»

SALERNO. Braccio di ferro tra la comunità senegalese e l’amministrazione comunale. Nel mirino, questa volta, finisce la mancata autorizzazione all’occupazione di una parte del sottopiazza della Concordia, in occasione della tradizionale fiera di San Matteo. Da ieri e fino a domenica, l’area è stata concessa all’Anva, l’associazione del commercio ambulante, per ospitare una quarantina di stand che proporranno in vendita a salernitani e turisti, prodotti alimentari e non. Un’occasione ghiotta per fare cassa, in un momento di crisi del commercio, di cui anche i senegalesi ed i bengalesi avrebbero voluto usufruire. «Ma siccome siamo neri, ci hanno detto di no – taglia corto Daouda Niang, presidente della comunità senegalese – E ancora una volta siamo stati tagliati fuori». Niang, in più di un post pubblicato su facebook, ha tacciato di razzismo Palazzo di Città, invitando l’amministrazione a non utilizzare più atteggiamenti reputati discriminatori. La polemica nasce da lontano e precisamente da quando il Comune ha deciso di liberare il sottopiazza, trasferendo il mercatino etnico in un’area attrezzata sul lungomare Colombo dove però, sia i senegalesi che i bengalesi si sono sempre rifiutati di mettere piede, ritenendola poco appetibile commercialmente. Gli ambulanti stranieri hanno dunque deciso di riprovarci in occasione della festività del santo Patrono, ma non l’hanno spuntata neppure questa volta: «Si rifiutano perfino di riceverci – incalza Niang – Dovrebbero spiegarci perché l’Anva ha ottenuto le autorizzazioni e noi no». Nessuna discriminazione, stigmatizza invece l’assessore alle Attività produttive Dario Loffredo: «Abbiamo sempre avuto ottimi rapporti con i fratelli senegalesi e bengalesi, che reputiamo parte integrante della nostra comunità. Da sedici anni il Comune concede l’area all’Anva ed è l’associazione a scegliere chi, tra i suoi associati, coinvolgere nella manifestazione. Ricordo che il sottopiazza viene concesso solo per iniziative temporanee e che l’amministrazione, da un anno, è in attesa di una risposta, su una proposta che tra l’altro ci è stata fatta dagli stessi senegalesi, alla presenza della Cgil». Il riferimento è alla possibilità di allestire il mercatino in via Calò: «Noi siamo disponibili, ma attendiamo di capire quali siano le loro intenzioni. Abbiamo diritto al rispetto. Non è una questione di razzismo, perché dire questo significa solo fare demagogia. Chiediamo che tutti rispettino le regole». (b.c.)
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