smottamento
Via Croce, cadono massi sulle case sotto il viadotto
Prima hanno pensato che si trattasse di un terremoto, poi gli abitanti del civico 72 di via Ligea (numero 27 da via Benedetto Croce) hanno scoperto che era accaduto ciò che ormai da anni temevano. Un...
Prima hanno pensato che si trattasse di un terremoto, poi gli abitanti del civico 72 di via Ligea (numero 27 da via Benedetto Croce) hanno scoperto che era accaduto ciò che ormai da anni temevano. Un pezzo di roccia si è staccato da una parte della montagna sotto il viadotto Gatto ed è franato sul terrazzo al terzo piano e sulla veranda del secondo. Per un puro caso una delle inquiline del palazzo non era fuori in terrazzo come d’abitudine per pulire e il nipotino di una delle proprietarie non era fuori a giocare.
«Sono mesi – denuncia l’amministratore del condominio, Giuseppe Giardillo – che gli abitanti di questo palazzo denunciano la pericolosità della situazione». In pratica, dalla parte inferiore del viadotto continua a cadere acqua incessantemente. Tanta e, per talmente tanto tempo, da far staccare un pezzo del costone. «Erano le 10 e 15 – raccontano due sorelle che vivono nello stabile – abbiamo sentito un boato ed eravamo convinte fosse una scossa. Poi ci siamo affacciate alla finestra e un pezzo di montagna non c’era più». Come fa notare il signor Rubens Cornetta che su suo terrazzo conserva i calcinacci caduti dal viadotto negli anni, «hanno fatto male il lavoro questa estate. Invece di spicconare e mettere una canalina di scolo hanno solo distrutto quel poco di materiale che frenava l’acqua. È come un fiume continuo, perché l’acqua continua a tracimare anche quando smette di piovere perché resta intrappolata. Qui non si tratta di spendere chissà che cosa, ma di intervenire in maniera mirata», spiega.
«Noi sopportiamo le vibrazioni del viadotto, gli smottamenti e ora – aggiunge la proprietaria del secondo piano – ci tolgono anche lo stazionamento del pullman. Ma che cosa dobbiamo fare noi cittadini per avere un po’ di considerazione?». (e.t.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Sono mesi – denuncia l’amministratore del condominio, Giuseppe Giardillo – che gli abitanti di questo palazzo denunciano la pericolosità della situazione». In pratica, dalla parte inferiore del viadotto continua a cadere acqua incessantemente. Tanta e, per talmente tanto tempo, da far staccare un pezzo del costone. «Erano le 10 e 15 – raccontano due sorelle che vivono nello stabile – abbiamo sentito un boato ed eravamo convinte fosse una scossa. Poi ci siamo affacciate alla finestra e un pezzo di montagna non c’era più». Come fa notare il signor Rubens Cornetta che su suo terrazzo conserva i calcinacci caduti dal viadotto negli anni, «hanno fatto male il lavoro questa estate. Invece di spicconare e mettere una canalina di scolo hanno solo distrutto quel poco di materiale che frenava l’acqua. È come un fiume continuo, perché l’acqua continua a tracimare anche quando smette di piovere perché resta intrappolata. Qui non si tratta di spendere chissà che cosa, ma di intervenire in maniera mirata», spiega.
«Noi sopportiamo le vibrazioni del viadotto, gli smottamenti e ora – aggiunge la proprietaria del secondo piano – ci tolgono anche lo stazionamento del pullman. Ma che cosa dobbiamo fare noi cittadini per avere un po’ di considerazione?». (e.t.)
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